Voto: 
7.3 / 10
Autore: 
Matteo Mainardi
Genere: 
Etichetta: 
Bad Taste Records/Self
Anno: 
2006
Line-Up: 

- Pete - Batteria
- Blackie - Voce - Chitarra
- Ray - Basso

Tracklist: 

1. What would Stiv Bators do
2. I'm hurt I'm in pain
3. There goes one of the creeps that hassled my girlfriend
4. Crack
5. Knowing my luck
6. I'll get trush or something
7. Bubble bath
8. Stop crying
9. Poorest kid on the block
10. But officer i was just doing my job
11. Her smile is a wish i can't obtain
12. The ballad of Katrin Cartlidge
13. Cockroach

Hard - Ons

Most People Are A Waste Of Time

Gli Hard-Ons sono sul mercato discografico sin dal lontano 1985. Stiamo quindi parlando di un gruppo che può tranquillamente considerarsi, un veterano nel campo Punk-Hardcore. Spesso, però, con il passare del tempo, molti gruppi che inizialmente avevano fatto fuochi e fiamme, vanno scemando fino ad una fine disastrosa se non anonima. Per fortuna questo non è il caso del trio australiano in questione che ha sempre fatto della professionalità e del rigore stilistico, uno dei loro biglietti da visita.

Iniziando l'album con What Would Stiv Bators Do, ci addentriamo in modo imeddiato ed efficace in quelle sonorità svogliate da una parte e trascinanti dall'altra che sono un pò il cavallo di battaglia di ogni gruppo punk. Il risultato è un buon mix di sana noia e altrettanta gioia di continuare nell'ascolto, facendo capire che ci si sta avviando ad un ascolto gradevole e proficuo. In questo modo, si prosegue con I'm Hurt I'm in Pain che continua a ricalcare le stesse caratteristiche stilistiche del brano precedente. Per iniziare ad ascoltare qualcosa di leggermente diverso e più movimentato, bisogna passare al brano There Goes on of the Creeps that Hassled my Girlfiriend in cui velocità e potenza gracchiante sono i protagonisti principali. Ovviamente per far sì che un disco abbia un buon impatto, bisogna avvalersi di una voce convincente, cosa che agli Hard-Ons non manca di certo. Questo probabilmente perchè il tono sgraziato e quasi nasale di Blackie, riesce a trasformare in modo vocale quelle sensazioni fastidiose e stridenti che le chitarre in particolar modo, riescono a trasmetterci. Possiamo comunque dire che gli Hard-Ons fanno un Punk particolare e fuori da ogni canone tradizionale, riuscendo così a creare un loro sottogenere che non può essere paragonato a nessun altro gruppo presente sul mercato. Per cercare di capire meglio, si può prendere come esempio Stop Crying in cui pur essendoci forti sonorità punk che aleggiano su tutto il pezzo, possiamo notare come la lentezza e le melodie possano essere paragonate a quelle più consoni alle influenze indie. Uno su tutti sono le distorsioni delle chitarre che risualtano ovattate e stridenti allo stesso tempo, riuscendo così a spaziare in modo fresco a naturale da un campo musicale all'altro; anche la parte strumentale posta alla fine del brano, ci fa capire in modo chiaro come le linee di demarcazione tra un genere e l'altro siano molto sottili.

Abbiamo quindi un prodotto molto interessante per quanto riguarda l'originalità e la qualità con cui questo viene affrontato. Lascia anche parecchio senza parole come il tutto venga svolto con naturalezza senza alcuna sbavatura stilistica. Quindi se state cercando un disco che vi proponga il genere punk nelle sue caratteristiche tradizionali, quest'album non fa per voi ma se, invece, volete provare ad ascoltare qualcosa di diverso e più incline alla sperimentazione, allora Most People are a Waste of Time è caldamente consigliato.

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