Voto: 
6.5 / 10
Autore: 
A. Giulio Magliulo
Genere: 
Etichetta: 
Black Candy
Anno: 
2013
Line-Up: 

Luca Landi – Chitarra, voce

Fabio Ricciolo – Batteria, voce

 

Tracklist: 

01 Grabbing a Crocodile

02 See Me Hear Me

03 I'm Bleeding

04 Magic Weird Jack

05 Roswell, NM

06 Dazed Dream

07 You Got the Eye

08 I Want Her

09 No Man's Land

10 Get Me Out Of Here 

Go!Zilla

Grabbing a Crocodile

Esordio su Black Candy per il duo dei Go!Zilla formato lo scorso anno dai fiorentini Luca Landi e Fabio Ricciolo.

Qui siamo nel più puro e sconfinato amore per il revival rock and roll, chi odia tutto ciò che sia derivativo è avvisato.

Ma se seguite tutte le coppie blues garage punk – standard sempre più affermatosi nell'ultimo decennio – perchè per voi sono invece la sola ed unica possibilità di andare dritti alla sostanza e ritrovare la passione ed il sacro fuoco dell'antico verbo, allora abbandonatevi pure ai Go!Zilla e caricateli su per il prossimo rock and roll party.

La cosa che mi piace oltremodo nei Go!Zilla è che loro, decidendo i percorsi e le traiettorie da perseguire, lo fanno fino in fondo, riuscendo cioè a restituire quello spirito primigenio e garage, arrivando a quel suono che formazioni più market-oriented evitano per conservarsi quel minimo di credibilità commerciale che i tempi moderni richiedono, sia sui dancefloors  che nelle radio cosiddette alternative.

Certo è però che i Go!Zilla non sono così sprovveduti. Nella mise scalcinata, nelle cavalcate sferraglianti, quegli inserti di psichedelia involontaria la dicono lunga sulle loro ambizioni; Dazed Dream ad esempio utilizza organi tremolanti e voci 'stupefatte' come certi miti degli ottanta il cui scopo era riproporre i sixties più sognanti prima che qualcuno pensasse di aggiungerci il rumore e farlo diventare shoegaze. La chiamavano neo-psichedelia, pensate un po'.

Ecco in cosa sono davvero bravi i Go!Zilla: dosare i giusti ingredienti andando a ripescare dei momenti intensi di rock del passato, come il power-pop australiano ad alta intensità di I Want Her, il riff ed il feedback dei Mudhoney meno punk come nella traccia che dà il nome all'album, l'innocenza 'nuggets' del garage ancora un po' beat di See Me Hear Me e l'acidità di quello alla Lone Wolves in I'm Bleeding.

In Magic Weird Jack – con quel rallentamento centrale tutto suadente – sembra di ascoltare addirittura Link Protrudi con i suoi Jaymen.

Insomma i riferimenti sono ben chiari ed insieme ai Lovespoon - che sono però più paisley – i Go!Zilla son tra quelli che in Italia che 'all'antica' lo fanno meglio.

 

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