Voto: 
6.6 / 10
Autore: 
Corrado Penasso
Genere: 
Etichetta: 
Regain Records
Anno: 
2009
Line-Up: 

 
- Pest - Voce
- Infernus - Chitarra
- Bøddel (Frank Watkins) - Basso
- Tomas Asklund – Batteria    

Tracklist: 

 
1. Aneuthanasia 02:19 
2. Prayer 03:33 
3. Rebirth 06:34 
4. Building a Man 03:23 
5. New Breed 05:29 
6. Cleansing Fire 03:13 
7. Human Sacrifice 03:46 
8. Satan-Prometheus 05:37 
9. Introibo ad Alatare Satanas 00:53

Gorgoroth

Quantos Possunt ad Satanitatem Trahunt

Recentemente troppo parole sono state spese sui Gorgoroth e pochissime di esse avevano a che fare con la musica. L’uscita eclatante dalla line-up di Ghaal e King ov Hell portò ad una serie di battibecchi degni di Beautiful che mettevano in pericolo la reputazione di una band che sicuramente non stava vivendo un momento di gran forma dal punto di vista della musica. Diciamo pure che la band tra litigate, indiscrezioni sui gusti sessuali di Ghaal e lo spettacolo infantile offerto sul DVD Black Mass Kraków 2004 stava pian piano perdendo di credibilità nella scena. Pest e Infernus riprendono le redini della band e cercano di fare il possibile per cercare di recuperare la fiducia dei fans. Quantos Possunt ad Satanitatem Trahunt è appunto l’elemento che dovrebbe far cambiare idea alla gente, cercando di cancellare questo periodaccio ma non è del tutto così.  

I tempi di Pentagram e Antichrist sono lontani e di conseguenza lo è anche l’aura sulfurea e malvagia che ammantava quelle uscite. Questa fatica discografica pur non essendo di basso livello, molte volte non riesce a comunicare quel feeling che un disco black metal dovrebbe avere. Complice la registrazione pulita e i vari stacchi thrash metal, alcuni frangenti sembrano persino fuori luogo e forzati. Prendiamo ad esempio Aneuthanasia con le sue partiture a volte al limite del black ‘n’ roll e le ripartenze che hanno ben poco a che spartire con il passato. Ma fin qui, tutto nella norma, diciamo. La vena catchy è ben presente e Prayer , la quale si segnala positivamente per la ritrovata vena black metal che avvolge una struttura costituita principalmente da tempi medi. La chitarra si muove bene tra tremolo, palm muting e raggelanti arpeggi. La voce di Pest è maligna e ben incastonata in questo panorama che lascia intravedere anche un pizzico di melodia. La voglia di strafare prende il sopravvento su una canzone come Rebirth, grandiosa se si potessero eliminare due minuti abbondanti. Il supporto di tempi ultra lenti riesce a donare un risalto notevole alle chitarre, rendendo la struttura un’incalzante marcia con spunti epici apprezzabili.  

I primi segni evidenti di una caduta in termini di songwriting si hanno con l’innocua  Building a Man. Le chitarre mancano di incisività e mostrano una vena melodica che poco si addice al contesto. I riffs sono ripetuti senza che si arrivi a qualcosa di veramente esaltante mentre New Breed mostra quelle pesanti inflessioni thrash metal nel riffing che citavo in precedenza. I tempi si fanno leggermente più sostenuti ma il tutto risulta piatto, stanco e poco incisivo. Pest sembra il solo pienamente in forma e le sezioni in mid-tempo sono spiazzanti, così cariche di un groove che sinceramente non rientra nel DNA della band anche se spunti notevoli possono essere trovati nella parte centrale con un ritorno delle giuste atmosfere. Cleansing Fire ritorna su binari black ‘n’ roll anche se non mancano sezioni rallentate, pregne di oscurità che creano un discreto contrasto. Human Sacrifice è la canzone con le influenze thrash più pesanti e non esalta, complici anche quei riffs dissonanti che sinceramente non sopporto, mentre se ci affidiamo a Satan-Prometheus possiamo trovare spunti interessanti al fine di ritornare qualche anno indietro e respirare del puro raw black metal con buoni cambi di tempo.  

Introibo ad Alatare Satanas è una sorta i outro con voci maligne e la lenta marcia degli strumenti per chiudere un disco di “normale” black metal. Forse questa è la pecca maggiore di quest’album: tutto è normale. Senza infamia, senza lode. Alcuni momenti sono tediosi all’inverosimile ed altre soluzioni sembrano decisamente fuori luogo, fatto sta che ci si aspettava forse un po’ di più da questo ritorno. Di album black metal così ne escono a bizzeffe da altre band molto meno conosciute, quindi fate voi.

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