Voto: 
7.3 / 10
Autore: 
Edoardo Baldini
Genere: 
Etichetta: 
Gan-Shin/Audioglobe
Anno: 
2005
Line-Up: 

- Gackt - tutti gli strumenti


Tracklist: 


1. Misty (02:18)
2. Farewell (04:28)
3. Noesis (05:50)
4. Ash (04:32)
5. Metamorphoze (03:40)
6. Dispar (03:27)
7. Future (04:48)
8. Black Stone (03:14)
9. Storm (03:41)
10. Road (05:06)
11. Todokanai Ai to Shitteita no ni Osaekirezu ni Aishitsuzuketa... (04:38)

Gackt

Diabolos

Gackt Camui è ad oggi uno dei cantautori giapponesi più celebri nella scena Rock internazionale, grazie alla sua singolare personalità che l’ha portato più volte al successo internazionale non solo come musicista, ma come attore, scrittore e designer. Gackt è pertanto diventato, a partire dal 1999, l’icona più rappresentativa dell’arte made in Japan, come dimostra anche la sua influenza nel vasto mercato dei videogiochi: ideatore del famoso personaggio Squall di Final Fantasy VIII e testimonial dell’altrettanto “eterno” Metal Gear Solid 2: Sons Of Liberty, Gackt è sempre stato attivo nell’industria del videogioco, a tal punto che il protagonista del nuovo Bujingai è stato modellato ricalcando le sembianze del poliedrico artista orientale.
Dal punto di vista della carriera musicale, Camui ha intrapreso la via solista dopo essere stato allontanato dai Malice Mizer nel 1999: da allora l’evoluzione del sound caratteristico di Gackt è stata completamente in discesa, investendo le scene nipponica ed europea in un intervallo di tempo relativamente breve.

L’opera del 2005, Diabolos, è un interessante misto di Pop, Rock e musica tradizionale giapponese, con un occhio di riguardo verso le ritmiche tipiche del Metal sinfonico: provvisto di un booklet davvero professionale, colmo di artworks idealmente vicini alle tematiche fantastiche di Final Fantasy e di altri videogiochi simili, il platter si struttura in undici tracce che alternano alle melodie squisitamente Pop della voce di Gackt un tappeto aggressivo e potente di derivazione Metal.
Tracce come Metamorphoze garantiscono un elegante connubio di elettronica e sonorità folcloristiche orientali (il flauto che emerge acuto ne è l’esempio più significativo), mentre altre come Black Stone o Storm appaiono decisamente più dirette ed intrise di un sapore contemporaneo.
Non manca poi quel gusto gotico che permeava la musica dei Malice Mizer nel periodo in cui Gackt contribuiva anche all’allestimento di performance teatrali e davvero peculiari; tali elementi gotici sono comunque inseriti in un contesto differente da quello del passato, perché Gackt ama fondere tutti gli stili che hanno giocato un ruolo rilevante per la sua formazione musicale, non tralasciando neppure la musica classica nell’approccio drammatico del pianoforte.

In questo calderone sonoro professionalmente prodotto la domanda che sorge spontanea è l’efficacia complessiva del particolare genere proposto dal cantautore giapponese; si può affermare con sicurezza che Diabolos rappresenta la maturità di un front-man impegnato su fronti differenti a promuovere la sua personalità artistica e costantemente desideroso di aprire nuove porte al suo futuro. La sua profonda preparazione musicale ha permesso di giungere alla composizione di questo platter fin troppo vario ma dotato di un feeling che lo distingue all’interno del panorama Rock attuale. Il processo di evoluzione del sound non si è ancora concluso per Gackt, ma nella valutazione del disco si deve considerare che esso appartiene ad una cultura lontana da quella europea. Solo l’invasione del mercato d’animazione giapponese ha permesso un avvicinamento tra due sfere artistiche così opposte e Gackt può pertanto essere ritenuto come una delle ultime testimonianze delle abilità di questo mondo orientale ancora poco conosciuto in Europa.

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