Voto: 
8.2 / 10
Autore: 
Matthias Stepancich
Genere: 
Etichetta: 
Domino Records
Anno: 
2003
Line-Up: 

Kieran Hebden - tutti gli strumenti

Tracklist: 

1. Hands - 5:41
2. She Moves She - 4:41
3. First Thing - 1:13
4. My Angel Rocks Back and Forth - 5:07
5. Spirit Fingers - 3:22
6. Unspoken - 9:31
7. Chia - 0:32
8. As Serious as Your Life - 4:48
9. And They All Looked Broken Hearted - 5:09
10. Slow Jam - 5:18

Four Tet

Rounds

Ormai del tutto adulto anche anagraficamente, tramite il terzo disco Rounds (Domino Records, 2003), Hebden raggiunge la maturità ed anche quello che probabilmente resta il suo apice creativo.
Tale album non è solo un evoluto, focalizzato e consapevole riassunto di tutta la sua arte elettronica, ma anche un passo in avanti verso un linguaggio più complesso ed astratto, che trova una sua identità più distaccata nell'essere meno giocoso rispetto al passato, oltre che più "colto" e post-moderno rispetto agli altri dischi di folktronica e glitch-pop usciti nel frattempo.

Non a caso, apre l'album un pezzo disorientante come Hands, che prende vita da un accumulo di fonti sonore apparentemente slegate e contrastanti, in un caotico e sfavillante panorama psichedelico il cui collante diventa l'ingresso di un beat secco, prima che si spenga per lasciare le stratificazioni svanire in una coda riverberata.
Anche la successiva She Moves She, che riprende delle soluzioni folktroniche orientaleggianti tipiche del precedente album Pause, costituisce in realtà una piccola evoluzione operativa, come testimoniano le nevrotiche interruzioni del panorama sonoro con incursioni intermittenti più violente, così come l'affine My Angel Rocks Back and Forth, la cui melodia di carillon si accoppia con un polveroso e desolato battito quasi trip-hop prima di venire accompagnata da synth, glitch, e archi dal sapore neoclassico.
In Spirit Fingers è solo un rapido battito di charleston a tenere il tempo, mentre il tessuto musicale nasce da cascate di epilettici sampling melodici che si fondono in un magma ribollente.
Le ambizioni più neoclassiche vengono del tutto allo scoperto nel mixing certosino di Unspoken, 9 minuti che evolvono una romantica ballata al pianoforte su beat ruvido, aggiungendovi strati e strati sonori in un glorioso crescendo emozionale, per poi diradarsi e far tornare dominante il pianoforte, prima di un nuovo crescendo più atonale con pioggia percussiva e lamenti ai fiati, ed infine una coda senza più il battito ritmico.
Il giro groovy di As Serious as Your Life viene fatto scorrere avanti e indietro, soffocato e fatto incantare come un disco rotto, mentre il pattern ritmico gioca con variazioni caotiche e handclapping, in un clima di sperimentazione divertita che stempera per un momento i toni generali del disco.
Il caos ritmico di And They All Look Broken Hearted, ottenuto mixando e sovrapponendo vari sample ritmici jazzati, fa da base ad una malinconica e angosciata nenia orientale arpeggiata, prima di lasciare la chiusura alla più regolare e sognante Slow Jam, che con i suoi lontani echi shoegaze e post-rock si costruisce un'altra identità ben distinta.
Anche stavolta due brevi intermezzi ambientali completano la tracklist (il minuto di First Thing ed il mezzo minuto di Chia).

Come il precedente Pause aveva definito in maniera radicale la formula folktronica, Rounds eleva la stessa alla completa maturità, svelandone le pulsioni più astratte e sperimentali, con quello che resterà l'album più autoriale e tendente all'avanguardia nella carriera di Hebden.

I singoli estratti saranno She Moves She e As Serious as Your Life, mentre My Angel Rocks Back and Forth verrà pubblicato nel 2004 in forma di EP assieme a remix, inediti, ed un DVD contenente i video musicali dei tre pezzi più quello di No More Mosquitoes (da Pause). 

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