Voto: 
6.2 / 10
Autore: 
Iacopo Fonte
Genere: 
Etichetta: 
Autoproduzione
Anno: 
2003
Line-Up: 

- Oblivion - voce e scream

- Nazgul - chitarra

- Asmodeo - chitarra

- Eld - basso

- Harvester - batteria



Tracklist: 

1. Evil (05:53)

2. Ice Storm (05:53)

3. Lost Soul (06:35)

4. Epitaph (07:15)

5. Burning Sky (04:37)

Forgotten Lore

Glittering Darkness

I Forgotten Lore sono una band black metal romana che nel 2003 registra il suo primo lavoro ufficiale, Glittering Darkness. Il combo inizia ufficialmente la sua attività nel 2000 quando l’attuale cantante, Oblivion, forma una line-up che si stabilizza con l’entrata nel gruppo di Nazgul e Asmodeo alle chitarre. Dopo un costante lavoro di composizione, la formazione arriva al suo primo cd. Un live che riporta la performance tenuta al Delirium horror club, grazie alla quale si possono presentare al festival dell’Alpheus di Roma come gruppo principale. Questo EP prende forma negli studi della Temple of Noise. Un lavoro di ventinove minuti, dal quale emerge un black metal molto urtante, death in certi punti, acidificato decisamente dal vocal. Evil, prima track, inizia con un riff di chitarra quasi flamenco che anticipa una successiva esplosione strumentale, costituita da rivolti molto gelidi. “Evil, Evil, Night!” così Oblivion inneggia Satana. Caratteristica del sound della formazione romana sono proprio lo strazio, l’oscurità, il furore che dominano ogni song.

Passaggi strumentali piuttosto semplici, ma molto efficaci, lasciano spazio a soli sfuggenti, molto rapidi, che si arrampicano sui manici delle guitars. Un’altra soluzione sonora del lavoro sono gli intro quasi melodici che aprono song come Ice Storm. Dal punto di vista lirico, sono chiave elementi come la morte, il dissenso nei confronti della realtà e il consequenziale distacco dal mondo. “Your only wish, is to die”, “I want to destroy the universe!”, “I've got to fight!”. Un timbro sonoro sicuramente violento. Le track si rivelano spesso in molti punti un concentrato di odio, uno sfogo di violenza. E’ interessante poi lo spunto melodico, guidato dalle chitarre e da voce in clean, che avviene verso la metà di Lost Soul. Una canzone dalle tematiche morali, che indaga sul conflitto interiore umano tramite l’avvicendarsi di vocal pulito e screaming e un euforico assolo di chitarra.

Dal punto di vista ritmico, il sound è sicuramente molto dinamico, dimostrando di prediligere quei filoni death/black metal basati sulla rapidità e la violenza sonora. Un inizio macabro, degno di film, caratterizza Epitaph. Un suono di pendolo e un ulteriore riff melodico precedono una prevedibile sfuriata strumentale e vocale. “Another star is dying. And the universe with her...”, “She's fading away, and I'm screaming here alone”. Questa è l’altra tematica approfondita da questa quarta track, ovvero solitudine. Una solitudine che si trasmette attraverso la rabbia o uno sfogo vocale, tutto all’insegna di un generale senso di morte. Questo odio sfrenato è diretto contro tutto, uomo e Dio, come testimoniano successivamentele liriche, “Kill Your God”. Questo metal così furioso e forsennato trova una variazione nell’ultima track, con un passaggio più morbido e un riff articolato di chitarra in sottofondo. Dopo solo un minuto, questa pausa riflessiva viene duramente spezzata per poi ritornare alla quiete. Cambi di velocità da parte di tutti gli strumenti e in particolare di batteria regalano un tono finale di frenesia all’EP.
I Forgotten Lore con il loro primo lavoro ufficiale producono sicuramente un buon album, ma di livello limitatamente underground. Devono sicuramente variare maggiormente il sound per non rischiare di precipitare in una monotonia unica, che li penalizzerebbe non poco.

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