Voto: 
8.8 / 10
Autore: 
Salvo Sciumè
Genere: 
Etichetta: 
Atlantic
Anno: 
1984
Line-Up: 

- Lou Gramm - voce
- Mick Jones - chitarra
- Rick Wills – basso
- Dennis Elliott - batteria

Guests:
- Wally Badarou, Brian Eddolls, Larry Fast, Dave Lebolt, Jack Waldman - sintetizzatori
- Tom Bailey, Jennifer Holliday, Don Harper, Ian Lloyd – voce, cori
- Bob Mayo - sintetizzatore, piano, tastiera, cori
- Mark Rivera - sassofono, cori
- New Jersey Mass Choir - coro


Tracklist: 

1. Tooth And Nail
2. That Was Yestersay
3. I Want To Know What Love Is
4. Growing Up The Hard Way
5. Reaction To Action
6. Stranger In My Own House
7. A Love In Vain
8. Down On Love
9. Two Different Worlds
10. She's Too Tough

Foreigner

Agent Provocateur

Agent Provocateur esce nel 1984 ed è il sesto album della Rock band americana Foreigner, formatasi a Rochaster (New York) intorno alla metà degli anni ’70 dal chitarrista Mick Jones e dall’ex King Crimson Ian McDonald che presto reclutarono a completare la formazione Dennis Elliot, Al Greenwood, Ed Gagliardi e soprattutto il singer Lou Gramm, e con questa formazione esordirono nel 1976 con il debut self-titled. Già nel 1980 però, dopo appena tre album, si contano molte defezioni e cambi di line up, tanto che il gruppo conta ormai solo quattro elementi anziché sei, ed a rimarcare ciò ci pensa il titolo stesso del prossimo album uscito nel 1981 e prodotto da Robert “Mutt” Lange (lo stesso di Back In Black), 4 come i membri del gruppo e come quarto capitolo della loro discografia.
L’esordio, Double Vision, Head Games e 4 erano tutti ottimi albums che facevano già intendere lo spessore del combo newyorkese, e che ancora oggi rappresentano classici della musica AOR, contenendo hits come Cold As Ice, Hot Blooded, Urgent, Waiting For A Girl Like You, così per citare i primi che mi passano in mente, ma certamente la canzone che fotografa perfettamente chi erano e cosa rappresentavano i Foreigner nella scena musicale ottantiana non può che essere I Want To Know What Love Is, contenuta proprio nell’album che stiamo trattando. Scritta dal chitarrista Mick Jones e grandiosamente interpretata da Lou Gramm con l’ausilio di Jennifer Holliday e del coro gospel New Jersey Mass Choir, può considerarsi la ballata delle ballate, sapientemente ed elegantemente costruita sulla malinconica melodia delle strofe, lo struggente refrain e il gran chorus finale, tra le migliori composizioni AOR di sempre, tanto da piazzarsi al numero uno delle charts inglesi e statunitensi per molte settimane ed essere stata inserita dall’autorevole rivista Rolling Stone in una lista comprendente le 500 canzoni più belle di tutti i tempi.

Ma Agent Provocateur non è solo questo stupendo pezzo, basti citare l’altra immensa ballad That Was Yesterday, dove è ancora la chitarra di Jones e la tastiera, sorrette da una precisa sezione ritmica di cui si rendono protagonisti Wills al basso ed Elliott alla batteria, a sforgiare un’altra struggente e romantica song, e poi ancora la bellissima opener Tooth And Nail, elettrizzante e dall’attitudine Hard Rock, come molto rock-oriented risultano anche Reaction To Action, dal chorus esplosivo, e Stranger In My Own House. Molto belle anche Down On Love, ennesimo bel pezzo melodico sfornato dalla coppia Gramm-Jones, Growing Up The Hard Way, A Love In Vain e Two Different Worlds, carino ma prevedibile invece il rock della conclusiva She’s Too Tough.
L’album ottenne anche una certificazione Multi-Platino, ma in realtà ebbe meno successo di vendite del suo predecessore 4, a cui seguì Records, prima compilation dei loro migliori successi, nonostante ciò Agent Provocateur rimane forse l’album che ha donato la maggior notorietà al combo americano che può a tutti gli effetti considerarsi una delle maggiori realtà AOR, in compagnia dei cugini Toto, Survivor e Boston.


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