Voto: 
6.5 / 10
Autore: 
Damiano Cembali
Genere: 
Etichetta: 
Autoproduzione
Anno: 
2009
Line-Up: 

:
- Marta Pierdomenici - Voce
- Marco Parlapiano - Chitarra
- Lorenzo Marcelloni - Chitarra
- Francesco Capomagi - Basso
- Alessandro Manoni - Batteria


Tracklist: 

:
1. The Macabre March
2. Suffocating Night
3. Archway Of Stars
4. The Afternoon Of A Faun [Prelude: Dreams Of Nymphs]
5. Ambiguous Greeds
6. Dewforged Fairy

Ethereal Faun

The Nightlitany

Il primo aspetto che salta all’occhio stringendo in mano il primo disco degli Ethereal Faun è certamente l’affascinante cover: sia l’artwork che il layout del booklet, entrambi ad opera del geniale Gustavo Sazes (celeberrimo autore di artwork musicali, non ultimo quello di Earthsblood dei God Forbid), ci catapultano in una dimensione boschiva di assoluta purezza, laddove il folk più tradizionale trae ispirazione dall’incontaminata intimità dell’erba, delle piante, di tutte le creature che nel verde più squillante si manifestano. A partire da questa prima impressione fiabesca, di matrice tipicamente gaelica, sappiamo già cosa aspettarci ed il rischio di rimanerne delusi è alto, visto e considerato che ci troviamo di fronte un lavoro autoprodotto di una band pressoché all’esordio discografico.

“Gli Ethereal Faun, infatti, nascono nella Primavera del 2007, quando il bassista Francesco Capomagi, seguito dai chitarristi Lorenzo Marcelloni e Marco Parlapiano, decide di dar vita ad un progetto musicale che unisca elementi folk, progressive e death al metal melodico; in breve tempo alla formazione si aggiungono il batterista Alessandro Manoni e poco dopo la cantante Marta Pierdominici”. Il progetto della formazione anconetana, giunta finalmente alla sua prima espressione su cd, rispecchia effettivamente alla perfezione questo intento, dimostrando non soltanto discrete capacità in fase di songwriting, ma anche e soprattutto un’eccellente consapevolezza dei propri mezzi, unendo una buona tecnica strumentale ad un gradevole carisma emotivo. L’unico elemento che ci distrae da un giudizio pienamente positivo risiede nella loro dichiarazione d’intenti, certamente apprezzabile ma estremamente rischiosa qualora non si abbiano ancora le idee perfettamente chiare: la varietà di generi o sfumature proposte, per quanto estremamente interessante da un punto di vista squisitamente tecnico, si ritorce drammaticamente contro alla facilità d’ascolto, dal momento che talvolta sembra emergere una confusione di fondo che non ci aiuta a distinguere il confine esatto fra ispirazione musicale o esercizio puramente stilistico. Il caso più emblematico è certamente Suffocating Night, che, dopo un’introduzione estremamente promettente e al di là di un chorus catchy davvero piacevole, si lascia dominare da strutture eccessivamente varie e da una stratificazione sonora a tratti poco amalgamata, pur risultando, nel complesso, un brano piuttosto ben riuscito.

“I brani della band risentono di numerose influenze: l'anima folk che emerge dalle frasi di violino, flauto e dall'uso delle chitarre acustiche unita all'energia del metal e alle linee vocali femminili conferisce al loro sound potenza e melodia, rafforzate dall'utilizzo delle screams e growls vocals tipiche del death metal e dalla presenza di stacchi dal sapore progressive”. La descrizione proposta dalla formazione marchigiana è quanto di più esaustivo si possa affermare a sintesi della loro proposta musicale, ma nasconde un paradosso di fondo che sembra trapelare in maniera nitida da un pezzo quale Dewforged Fairy: gli Ethereal Faun risultano infatti incisivi e coinvolgenti tanto nelle parti più aggressive e roboanti, dove al muro sonoro costruito dai riff di chitarra si unisce un vigoroso drumming in blastbeat, quanto negli intermezzi squisitamente acustici, durante i quali una produzione ben più che discreta esalta in maniera cristallina gli arpeggi di chitarra e le trame di violino e gli intrecci di pianoforte, mentre diventano molto più spigolosi e caotici allorquando dei pattern di batteria dannatamente tecnicisti sembra affossare la naturale spontaneità delle partiture.

In breve, gli Ethereal Faun manifestano una straordinaria capacità ammaliatrice in ambito più tipicamente folk (Archway Of Stars), nonostante la batteria risulti a volte slegata e un po’ frastornante, e The Afternoon Of A Faun), grazie a parti strumentali che riescono a fondere in maniera estremamente avvincente la studiata ricercatezza delle composizioni e l’apparente immediatezza delle melodia, tuttavia sembrano ancora incerti se spingere in maniera più aggressiva e stordente sul pedale del death oppure adottare un approccio ancor più cerebrale e metodico verso il prog. Questa ambiguità danneggia palesemente la compostezza dei brani (Ambiguous Greeds su tutte), che a volte smarriscono la propria coerenza musicale (a torto delle ottime premesse fornite dagli intro, tutti quanti veramente accattivanti e ben realizzati) e sembrano contorcersi in preda a retoriche evoluzioni tecniche, salvo poi riprendersi più che brillantemente grazie a reprise finali davvero ben composte. L’ultima doverosa annotazione riguarda il cantato: al di là del fatto che di quando in quando risulti uditivamente inascoltabile, pressoché sommerso dalle parti strumentali, sarebbe opportuno far attenzione alla pronuncia inglese, in certi frangenti fra il deficitario e l’imbarazzante.

In definitiva, questa prima prova discografica degli Ethereal Faun offre agli appassionati di folk metal una band davvero molto promettente, già matura per una vera carriera discografica, il cui unico difetto è forse quello di avere in serbo troppe idee e non ancora del tutto nitide. Poco male, in fondo, perché nonostante si trattasse di un disco d’esordio e per giunta autoprodotto, The Nightlitany è una prova decisamente incoraggiante, valorizzata da una produzione a livelli pressoché professionali, che lascia intravedere ben più di una speranza per un radioso futuro discografico: non appena avranno individuato l’alchimia più giusta per esprimere al meglio la loro natura molteplice ed eterogenea, ancor più interessante proprio perché estremamente personale ed originale, siamo certi che gli Ethereal Faun non tarderanno molto ad ottenere il loro meritatissimo posto al sole.


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