Voto: 
7.0 / 10
Autore: 
Jacopo Prada
Genere: 
Etichetta: 
Ambush Reality
Anno: 
2007
Line-Up: 

- Roughton "Rou" Reynolds - voce, tastiere e programmazione
- Liam "Rory" Clewlow - chitarra
- Chris Batten - basso e voce
- Rob Rolfe - batteria

Tracklist: 

1. Stand Your Ground; This Is Ancient Land (01:07)
2. Enter Shikari (02:52)
3. Mothership (04:30)
4. Anything Can Happen In The Next Half Hour... (04:32)
5. Interlude 1 (01:01)
6. Labyrinth (03:51)
7. No Sssweat (03:16)
8. Today Won’t Go Down In History (03:34)
9. Interlude 2 (01:28)
10. Return To Energiser (04:35)
11. Interlude 3 (00:18)
12. Sorry, You’re Not A Winner (03:52)
13. Interlude 4 (00:35)
14. Jonny Sniper (04:01)
15. Adieu (05:40)
16. OK, Time For Plan B (04:55)
17. Closing (02:44)

Enter Shikari

Take to the Skies

Fin dalla sua nascita, le strade percorse dall’Emo Rock sono state sempre molteplici e differenti. Non a caso, al giorno d’oggi questo genere può vantare legami con un numero quasi impressionante di correnti musicali, a partire dall’Indie Rock, passando per l’Alternative e senza dimenticare ovviamente il Metalcore. Dall’anno scorso, però, un nuovo e singolare connubio musicale ha fatto parlare molto di sé, specie in terra britannica. Merito degli Enter Shikari, giovane quartetto proveniente da un sobborgo di Londra chiamato St Albans. Il complesso, formato da amici di lunga data, nasce nel 2003 e nel giro di due anni vengono dati alle stampe ben tre demo EP. I dischi non ottengono un successo incredibile, tanto che la scalata verso la popolarità degli Enter Shikari è lenta e graduale. Sfruttando anche i trend musicali d’oltremanica, il combo di St Albans sceglie iTunes e MySpace per farsi conoscere dai teenager di mezzo Regno Unito, raggiungendo stavolta i risultati sperati. Prima ancora dell’uscita di un full lenght, gli Enter Shikari sono già considerati dalla stampa un’autentica promessa nel loro campo, ma la conferma non tarda ad arrivare. Il diciannove marzo 2007 esce infatti nei negozi Take To The Skies, album d’esordio del complesso inglese che raggiunge in una sola settimana la quarta posizione nelle chart nazionali.

Molti si domanderanno se gli Enter Shikari rappresentano solamente una delle tante Emo band nate nel Regno Unito nell’ultimo decennio. La risposta è semplice: assolutamente no. I quattro amici hanno dalla loro innanzitutto una proposta musicale veramente particolare, a tratti unica. In secondo luogo, nonostante un singolo album all’attivo, i musicisti possiedono già l’esperienza di chi suona dal vivo da tre, quattro anni. E inoltre, a testimonianza della loro singolare attitudine, gli Enter Shikari hanno scelto di incidere per la propria label, la Ambush Reality, rifiutando sostanziose offerte da parte di alcune major. Roughton Reynolds, detto Rou, e compagni hanno preferito invece cercare una buona rete di distribuzione, al fine di poter pubblicare Take To The Skies anche negli Stati Uniti. I risultati, come già anticipato, non si sono fatti attendere: l’album ha venduto oltre centomila copie, ma soprattutto ha permesso agli Enter Shikari di esibirsi sui palchi di importanti festival europei, fra cui Download Festival, Reading And Leeds Festivals, Give It A Name e Rock Am Ring.

Take To The Skies è un album che, a prescindere dal proprio background musicale, va ascoltato. Innanzitutto perché si tratta di un disco molto particolare, sicuramente piacevole e per qualcuno anche straordinariamente avvincente. Il sound delle diciassette tracce non manca di variare da brano a brano, tuttavia le coordinate stilistiche primarie della band inglese sono riconducibili ad un Emo Rock dalle tinte spesso violente ed accompagnato da una forte componente elettronica. E quando si parla di elementi di stampo elettronico non si intende semplicemente qualche sporadico inserto tastieristico (come nel caso degli statunitensi Driver Side Impact). Gli Enter Shikari, infatti, utilizzano tastiere, sintetizzatori ed effetti vari per dare vita ad un sound tipicamente Dance, spesso a cavallo fra Techno e Trance. Ecco quindi che fra i diciassette brani contenuti in Take To The Skies troviamo alcuni pezzi, senza titolo, in cui è l’Elettronica a farla da padrona, mentre nelle canzoni vere e proprie spetta all’unione fra Rock e Dance dare risultati veramente inaspettati.

Già il semplice fatto di unire generi apparentemente opposti rende gli Enter Shikari una band da non sottovalutare. Se però andiamo ad ascoltare più attentamente Take To The Skies scopriamo che anche in fatto di songwriting i quattro inglesi non se la cavano affatto male. Le melodie, per quanto orecchiabili, non sono per nulla scontate ed i frequenti cambi ritmici giocano senz’altro a favore del combo britannico. Fin dall’omonima e devastante Enter Shikari si può avere un assaggio di quello che offrirà, nei suoi cinquantadue minuti, Take To The Skies. Breakdown frequenti e alternanza cantato pulito - growling non saranno forse una novità assoluta, ma uniti agli elettrizzanti giochi di tastiera assicurano un risultato finale tutt’altro che disprezzabile. Stesse caratteristiche per la successiva Mothership, dove le due componenti si intrecciano senza il benché minimo calo di tensione. Più melodica e struggente, per larghi tratti, Anything Can Happen In The Next Half Hour..., mentre con Labyrinth si raggiunge forse l’apice compositivo all’interno della prima parte dell’album. Purtroppo Take To The Skies subisce un discreto calo nella sua sezione centrale e si riprende soltanto nel finale grazie a Sorry, You’re Not A Winner, in assoluto uno dei migliori pezzi degli ultimi anni in campo Emo - Metalcore, e Jonny Sniper, secondo singolo estratto dal full lenght.

Sebbene non tutte le tracce si mantengano a livelli superlativi, Take To The Skies resta comunque un album di tutto rispetto, soprattutto per via del suo personalissimo sound. Grazie al lavoro svolto su questo full lenght ed ai tanti show tenuti ormai in tutto il mondo, gli Enter Shikari sono entrati di diritto fra le nuove promesse del panorama Emo Rock europeo. Il 2008 dovrebbe già vedere il loro ritorno sulle scene, dopo il quale sapremo con maggiore certezza se Take To The Skies è stato, come molti tutt’ora pensano, un semplice fuoco di paglia oppure l’inizio di un nuovo ciclo.

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