Voto: 
8.5 / 10
Autore: 
Andrea Rubini
Genere: 
Etichetta: 
Kampas Records
Anno: 
2007
Line-Up: 

- J - voce
- Kasperi - chitarra
- Tommi - chitarra
- Tuomo - basso
- Johannes - tastiera e synth

Tracklist: 

1. Intro
2. Human
3. Challenger of Gravity
4. The Escalator
5. Of the Man Who Died
6. Twelve
7. Caught in a Wheel
8. Trail of Beggars
9. Eyes Grow Colder
10. Velocity

Elenium

Caught in a Wheel

Dalla Finlandia arrivano gli Elenium, band dedita ad un death melodico molto ricercato e ricco di elementi in chiave musicale. Il combo si forma nel 1995 ed è al secondo full-lenght, oltre un discreto numero di mini e promo, per lo più rivolti al mercato scandinavo. La band, inoltre, vede tra le sue fila Jukka (che nel combo però utilizza la sola iniziale J), già voce degli Omnium Gatherum.

Il sound degli Elenium è fresco e dinamico, grazie alle svariate correnti da cui il gruppo di Vanta attinge: la capacità di sapere elaborare e convogliare tutti questi elementi tra loro è indubbia, così come la praticità della loro musica. Infatti, seppur ci si trova di fronte ad una minuziosa ricerca sonora, la band riesce ad essere diretta e a dare ai pezzi la giusta dimensione, evitando di essere prolissa e di affogare qualche elemento per l'alta concentrazione di parti diverse all'interno della stessa traccia. Lo stesso album, nel complesso, offre diversi spunti risultando contemporaneamente focalizzato sull'obiettivo finale, un album schietto e diretto, sano death melodico suonato con verve e con l'intento di sollecitare l'ascoltatore. La mirata scelta delle varie componenti la si può riscontrare dai più piccoli dettagli, come i mini assoli di basso inseriti in alcune tracce, oltre che per la scelta delle tastiere, che sono in grado di coinvolgere l'intero prodotto e di conferirne una maggior atmosfericità, risultandone anche a tratti l'elemento portante senza mai oscurare il dedito lavoro delle chitarre.

La classica traccia melo-death è rappresentata dalla title track Caught In A Wheel, tastiera che contorna i riff di chitarre e la voce di J che si cimenta nella narrazione col suo noto growl. Ma non abbiamo solo death melodico in questa release, abbiamo chiari riferimenti al progressive, o addirittura al jazz sperimentale, come in Trail Of Beggars, dove l'intro in slapping è di inaspettata quanto spiazzante efficacia. Ultimo accenno riguardante la tracklist va fatto per la conclusiva Velocity, e i suoi nove minuti, durante i quali potremmo scomporre il brano in tre o quattro mini tracce e ciascuna con uno stile particolare, comunque concatenato e dal mixaggio fluido e coerente.

Ogni pezzo potrebbe essere vivisezionato ed analizzato nel dettaglio, partendo dalla composizione el prodotto finale; tuttavia questo è francamente un full-lenght da assaporare, perchè è così ricco di spunti che non potrei privarvi della sorpresa, oltre che della personale riflessione. Ciò nonostante mi permetto di suggerire di ascoltarlo nel tempo e di prestare attenzione ad ogni minimo suono, nulla è stata inserita per caso o ne è derivata, è stata creata con lo specifico compito di accontentare un mercato esigente.

Dopo tanta gavetta sembra che gli Elenium siano pronti ad entrare tra i nomi del genere dalla porta principale, non concedendo il beneficio del dubbio. Una band matura e provata che è stata in grado di confezionare, dopo gli Scar Symmetry, uno dei lavori più innovativi da anni a questa parte. Da non perdere davvero


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