Voto: 
7.1 / 10
Autore: 
Gioele Nasi
Genere: 
Etichetta: 
Prophecy Productions/Audioglob
Anno: 
2006
Line-Up: 

Eviga – Voce, Chitarra, Liriche, Musiche
Guests:
Michael Stein – Batteria, Percussioni
T.S. – Sintetizzatori, Voce in “II”

Tracklist: 


I (1:09)
II (10:29)
III (13:03)
IV (1:17)
V (6:03)
VI (7:27)
VII (6:05)
VIII (5:25)

Bonus Track (presente solo sulla limited-edition)
Ich Bin Ein Stern (3:42) (Lyrics by Hermann Hesse)

Dornenreich

Durch Den Traum

Dopo l’abbandono del co-fondatore Valnes ad inizio 2006, i Dornenreich sono rimasti esclusivamente nelle mani di Eviga, il cui talento è il solo motore che ancora porta avanti questo singolare e interessante progetto austriaco, attivo oramai da ben dieci anni. Proprio per ‘festeggiare’ il decennale d’attività, i Dornenreich pubblicano il loro quinto album, “Durch Den Traum”, il cui compito consta nel riuscire ad essere all’altezza del precedente, sinceramente ottimo, Hexenwind, un disco capace di portare nuova linfa a freschezza in un ambito contraddittorio quale il Black Metal, genere oggigiorno capace di essere talmente tradizionalista da finire in episodi di plagio e staticità o tanto progressista da essere rigettato dai suoi stessi ascoltatori.

“Durch Den Traum” non progredisce sotto il punto di vista dell’innovazione, rimanendo ancorato ai suoni di “Hexenwind”, ma costituisce un ottimo esempio, se preso singolarmente, di come si possa coniugare un Black Metal dal feeling romantico e poetico con massicce dosi di Folk-Ambient in modo godibile e ispirato. Questo nuovo disco è stato concepito per essere ascoltato in modo completo, nella propria interezza – scelta ribadita dall’identificazione delle canzoni semplicemente attraverso i numeri romani; Eviga ha voluto riassumere quello che i Dornenreich stanno diventando con un disco che non si sposta in avanti di un solo millimetro, ma che si ‘limita’ a perfezionare una formula già ben definita. La musica di “Durch Den Traum” è caratterizzata quindi da quei particolari che fecero eccellere “Hexenwind”, quali l’alternanza fra canto screaming e voci bisbigliate, la coesistenza di elettricità Black Metal e riflessive evoluzioni Folk (amalgamate in modo organico fra loro come pochi altri gruppi hanno saputo fare), o la presenza di lunghe situazioni atmosferiche (“I” e “IV”) a contorno dei monolitici e dinamici brani principali: tra essi si distinguono “II” e “III”, di oltre dieci minuti l’uno, probabilmente i capitoli più espressivi di quest’opera assieme a “V”, episodio caratterizzato da un climax ben preparato, in cui estenuanti richiami Ambient lasciano infine campo alla decadente e feroce poetica del Black Metal. I momenti più esaltanti sono probabilmente quelli in cui il canto di Eviga abbandona il retroscena per presentarsi in primo piano e soprattutto gli indovinati assoli di chitarra acustica su sottofondo Metal, ricreanti un’atmosfera equilibrata, al contempo gelida e confortante; l’unica novità rispetto al (recente) passato è invece la presenza, maggiormente avvertibile rispetto ad “Hexenwind”, di tastiere di sottofondo, particolarmente importanti ad esempio in un brano come “VII”.

Il nuovo disco dei Dornenreich non brilla per innovazione, non se visto tenendo conto di tutta la carriera della band, ma ha dei punti di forza innegabili e unici (tra questi, un suono immediatamente riconoscibile, prerogativa di pochi nel Black Metal odierno) che lo rendono un ascolto caldamente consigliato agli amanti delle sonorità Black-Folk.

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