Voto: 
6.8 / 10
Autore: 
Iacopo Fonte
Genere: 
Etichetta: 
Lion Music/Frontiers
Anno: 
2005
Line-Up: 

- Henrik 'Hea' Andersson - vpce
- Fredric 'Figge' Danielsson - basso
- Mikael 'Micke' Dahlqvist - chitarra
- Calle 'Tuka' Boman - batteria


Tracklist: 

1. Captain Hook & Jesus
2. 5 Seconds Away
3. Still My Heart
4. Not By Choice
5. Sail On
6. In Another Lifetime
7. Dreamworld
8. Inside Of You
9. Loaded My Guns
10. Worries Of Yesterday
11. P.P.F.
12. Worth The Pain

Dogpound

A Night In The Gutter

Gli svedesi Dogpund con A night in the Gutter realizzano il loro secondo full-length. La band, di impronta ancora decisamente underground, elabora un rock melodico, influenzato da spunti AOR in particolare per le linee vocali, efficace e persuasivo per un totale di dodici brani che intrattengono l’ascoltatore per cinquanta minuti. Le qualità del gruppo emergono subito a un primo ascolto. Riff esaltanti e coinvolgenti si slanciano sulla spinta emotiva segnata dalla potenza del vocalist Henrik 'Hea' Andersson. L’apparato strumentale colpisce in effetti per l’incisività e la capacità d’impatto su chi si accosta al disco, il quale rimane certamente elettrizzato. In questo senso, dopo le prime tre song che rimestano forse troppo le medesime soluzioni sonore, fatta lo stesso menzione per la ben riuscita 5 Seconds Away, le tracks migliori sono la quarta Not By Choice e Inside of You per la loro evoluzione stilistica molto razionale, di qualità, e Sail On, più evocativa e romantica, grazie a brillanti riff melodici di chitarra.

Gli aspetti di songwriting sono molto concreti, urtanti nelle svolte, ma mai eccessivi, come in Another Lifetime, che si differenzia anche per il bel solo. La tecnica dei Dogpound è insomma indiscutibile e rispondono se vogliamo ai perfetti canoni di una band melodica che si rispetti. Per di più la registrazione è davvero buona e questo migliora in modo decisivo la componente strumentale della chitarra, che sta alla base di questo sound. Il complesso stilistico è dunque molto compatto. Fa eccezione Worries of Yesterday, che si può considerare una ballad, con un’esplosione strumentale a metà, molto ben riuscita, anche se può sembrare non a tema. Nonostante ciò, è una soluzione molto interessante e introspettiva che rende più vario il disco. Con ciò si tratta di un full-length per appassionati che può regalare particolari sensazioni positive per gli amanti di un sound tecnico ed energico.

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