Voto: 
6.8 / 10
Autore: 
Filippo Morini
Genere: 
Etichetta: 
Autoproduzione
Anno: 
2007
Line-Up: 

- Ste - voce
- Mau - chitarra
- Max - chitarra
- Igino - basso
- Walter - batteria


Tracklist: 


1. Dado
2. Io Con Me
3. Mai meta
4. Nuvole
5. Rw&Play

DOGbisquit

Mezza << Vita

I DOGbisquits sono un quintetto che mescola con discreta abilità fraseggi chitarristici prossimi al Grunge- Metal ad un cantato assolutamente Hard Core, sempre sostenuto e spinto anche durante momenti che probabilmente richiederebbero una maggior sensibilità.
Assolutamente apprezzabile invece la decisione di cantare in italiano, senza scadere in banalità grossolane ed ingenue che minano con estrema facilità le liriche nostrane di chi si ispira musicalmente a realtà estere.

Dado
apre questo mini Cd con un riff catramoso ed oscuro che si infrange all’entrata della voce che sembra non riuscire a trattenersi dall’ affondare subito coltellate rabbiose ancor prima che la canzone decolli. Tutto viene spezzato da lenti e pesanti stacchi di batteria e chitarra rubati al Nu-Metal e diversi intrecci strumentali che arricchiscono il pezzo aiutandolo a non annoiare.
Io Con Me prosegue lungo la medesima strada, sempre nera e fangosa, scomparendo talvolta sotto pozzanghere di veleno fuoriuscito dalle chitarre monolitiche e debitrici del sound di Seattle più underground.
Giunti alla terza traccia, Mai Meta, l’ascoltatore medio ha ormai imparato la formula a memoria e potrebbe cominciare a calare l’interesse per canzoni ben suonate, di stampo già collaudatissimo ma venato di una, seppur minima, personalità, che in fondo sembrano fin troppo simili, appese ai soliti riff di 2 note in Mi basso e ad una voce costantemente feroce e priva di alcuna sfumatura melodica.

Solo uno stacco quasi orientaleggiante salva questo pezzo dall’anonimato, ma alla quarta canzone si è ormai persa ogni speranza di cambiamento o di variazioni stilistiche di alcun tipo.
Con la quinta traccia il disco si chiude nello stesso modo in cui era cominciato, senza rivelare sfumature nascoste ed invasioni temporanee di nuovi suoni o soluzioni che avrebbero portato una ventata di proverbiale aria fresca attraverso le orecchie e la testa dell’ascoltatore.
Il tutto è ben suonato, ben registrato, con stacchi secchi e puliti, virtuosismi piacevoli e mai eccessivi di chitarre e batteria che riescono ad impreziosire melodie che non brillano per grande originalità, e che talvolta sfiorano l’auto-plagio.

Ma se la parte strumentale può tranquillamente risultare convincente e trascinante per gli amanti del genere, la voce non riesce invece ad essere troppo espressiva, rivelandosi incapace di tracciare anche la più semplice delle linee melodiche, qualcosa che sia vagamente ricordabile e aiuti a distinguere maggiormente le varie canzoni e i loro cambi di tensione.
Invece, anche se può essere bonariamente interpretata come scelta stilistica, il cantato sembra correre rabbioso lungo un autostrada dritta a velocità costante, rinunciando a moltissime occasioni di cambiamento di registro offerte dagli altri strumenti.
Non vi sono grandi difetti né grandi pregi da attribuire a questo Cd: se amate le sonorità pesanti, oscure e disturbate da trovate Nu Metal e Post Grunge affiancate da una voce sempre tirata che non concede un attimo di pausa, aggiungete pure questo alla vostra collezione. Per tutti gli altri, nulla di rivoluzionario.

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