Voto: 
4.8 / 10
Autore: 
Filippo Morini
Genere: 
Etichetta: 
Jestrai
Anno: 
2007
Line-Up: 

- Gianfranco “Johnny” Grieco - voce
- Alessio “Bibe” Barbieri - basso
- Max Omini - batteria
- Demetrio Caracciolo - chitarra
  

Tracklist: 


1. Rosa Shocking
2. Aktion/Aktion (part 2)
3. Museo Di Lombroso (part 2)
4. Le Bal De Pendus
5. Bandana Boys
6. Millenovecento79
7. Attenti Agli Ottanta
8. Tira la Boccia
9. Mongoloid
10. Tu Danzi
11. Nevada Gaz
12. Red China Lips
13. Sex Trap
14. Wardance

Dirty Actions Tribute

Attenti Agli Ottanta (Beware Of The 80s)

I Dirty Actions furono un gruppo Punk guidato dalla voce di Johnny Grieco, formatosi a Genova sul finire degli anni 70, in piena esplosione del movimento che accolse, in un generale calderone informe, un numero immensamente alto di band più o meno talentuose delle quali ancora oggi riecheggia l’eco delle “leggendarie” gesta.
Questa band raggiunse tuttavia un discreto successo nella scena genovese arrivando alla pubblicazione del 45 giri Rosa Shocking/Figli Del Demonio (Dirty Actions) e dando il via ad una lunga serie di concerti presumibilmente luridi e rumorosi, diventando il gruppo di supporto per il tour italiano dei Damned.
Successivamente a questo periodo i Dirty Actions si allontanarono progressivamente dal Punk per approdare a contaminazioni Funk ed Elettroniche, strisciando nel circuito underground tricolore fino al 1982, anno di scioglimento per consunzione naturale.

Nella seconda metà degli anni ’90 però, il cantante Gianfranco “Johnny” Grieco abbandona il suo progetto Reggae Black Maria al quale nel frattempo si era dedicato, e dopo aver passato al setaccio gli archivi pubblica un album di inediti della sua band storica, seguito nel 2005 dal cofanetto antologico Dirty Actions 1979-1982: Istruzioni Per L’Uso.
Il Nostro, evidentemente preso dalla foga del momento ed auto-inebriatosi riascoltando le sue vecchie scorribande Punk, decide di formare i Dirty Actions Tribute con musicisti nuovi di zecca da lui capitanati, unico componente della formazione originaria.
Non contento pubblica pure un disco contenente i suoi vecchi “successi” ri-registrati con la neonata band, dando così in pasto allo scarso pubblico questo Attenti Agli Ottanta (Beware Of The 80s).
A dir la verità si rivela tortuoso e complesso il percorso mentale che possa portare anche solo ad intuire il perché di un pubblicazione del genere oggi.
Risulta abbastanza ovvio il target di ascoltatori a cui esso si rivolge, target prevedibilmente e comprensibilmente assai ridotto rispetto a 30 anni addietro, se non quasi totalmente estinto.
Canzoni come Rosa Shocking, Aktion/Aktion, Museo Di Lombroso e Bandana Boys, tutte decantate nella loro breve biografia come grandi cavalli di battaglia e testimoni delle potenzialità inespresse della band, sono in realtà le solite, veloci, marce, incursioni Punk che avranno anche potuto significare qualcosa intorno al 1979, ma che oggi valgono veramente meno di zero, stralci di una rabbia ormai sbiadita, di uno spirito completamente travolto dalle nuove generazioni alle quali non importerà assolutamente nulla di questo disco, non riuscendo nemmeno ad apprezzarne il presunto valore storico.
Ci sono le solite chitarre distorte e veloci, una batteria incessante e priva di espressione alcuna, un basso semplice e prevedibile e la voce dello straconvinto frontaman che oltretutto cerca di modulare forzatamente i suoi mucosi spasmi canori in modo da sembrare ancora più “Punk” , sfiorando tuttavia il ridicolo. Si intravedono schegge di originalità solo tra le ultime 2, 3 canzoni della tracklist come Red China Lips e seguenti, caratterizzate dall’intrecciarsi di sonorità tipiche della Disco anni ’70 con il classico Punk-Rock britannico.
Oltretutto i testi, che sebbene possano apparire originali e surreali, gravitano intorno al non-sense semidemenziale inasprendo ancor di più la situazione generale.

Insomma, è vero che il Punk è un attitudine, e sotto questo aspetto non si possono criticare i Dirty Actions, ma è anche vero che la sostanza, il significato, e soprattutto il talento devono esserci, componenti purtroppo mancanti nelle canzoni di quest’album inutilmente autocelebrativo, del quale non si sentiva assolutamente la necessità.

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