Un riff semplice ed energico come quello di Goin Down in mano a qualsiasi altra band passata (o anche futura) sarebbe soltanto ridicolo. Riuscire poi a preservare la purezza pop - dopo 33 anni e 11 album – in una traccia quale Tiny ha semplicemente del miracoloso.

E nella scaletta dell'ultimo Dinosaur Jr. ovviamente non potevano mancare quelle struggenti macchie di Barlow (Love is.., Left/Right), sintesi dell'equilibrio raggiunto dopo anni di scazzi, che significa accettazione dei ruoli, riconoscimento e tante altre belle cose che hanno a che fare con il complicatissimo rapporto tra arte, relazioni umane e business, ma che sappiamo essere fragili e precarie. I Walk For Miles, il suo riff, è davvero pesante, un vero ritorno alle origini dalle quali alla fine non ci si è mai distaccati e passano i decenni ed ogni nuovo disco dei Dinosaur Jr. ci sembra sempre indispensabile, fintanto che avremo ancora la voglia di ascoltare queste vecchie storie.
E a proposito di ‘vecchio’, il tirare sempre in ballo Neil Young quando si parla di J.Mascis questa volta ha una sua legittimità nella traccia Mirror: di emuli innocenti e consapevoli ce ne sono stati e ce ne saranno tanti ma di erede può essercene soltanto uno e visto che Jason Molina non c’è più..