Voto: 
7.3 / 10
Autore: 
Gioele Nasi
Genere: 
Etichetta: 
Danarkia
Anno: 
2008
Line-Up: 

- Jon Nils Emanuel Ekström – Batteria, Sound box
- Anders Flanders – Fisarmonica, Traktofon
- Martin Molin – Glockenspiel, Vibrafono

Tracklist: 


1. Om Du Möter Varg
2. Kärlekens Alla Färjor
3. Honky Tonk Of Wermland
4. Rymden I En Låda
5. Generation Celebration
6. Life/Universe
7. Neonland
8. Hus Vid Havet
9. Partyland
10. Camping
11. Sista Tryckaren
12. En Annan Typ Av Disco
13. Dygnet Runt
14. 054

Detektivbyrån

Wermland

“Wermland” (la traduzione inglese di Värmland, una contea della Svezia occidentale da cui provengono i membri del gruppo, ora trasferitisi nella leggermente più meridionale ma decisamente più cosmopolita città di Göteborg) è l'LP di debutto dei Detektivbyrån, un giovane trio giunto ad una discreta popolarità con l'EP di due anni fa “Hemvägen” (uno dei suoi pezzi fu scelto come accompagnamento per una pubblicità televisiva di un colosso delle telecomunicazioni statunitense) che nel 2008 ha già pubblicato la raccolta “E18” (comprensiva del già citato EP e del divertentissimo singolo “Lyckans Undulat”); quattordici inediti, invece, formano il nuovissimo “Wermland”.

Il terzetto svedese non smentisce le attese e prosegue sul percorso musicale che li caratterizza fin dagli inizi, suonando una giocosa, ingenua e frizzante miscela strumentale di Elettronica (di stampo Indie) e di Folk (talvolta nordeuropeo, talvolta meticciato ad arte): insomma, il vibrafono, il pianoforte giocattolo o il glockenspiel di Martin Molin ticchettano allegri sulle vivaci ritmiche in tre quarti della batteria di Ekström, mentre il terzo del gruppo, Anders Flanders, porta avanti le melodie principali con la fisarmonica. Risultato? Nei momenti più centro europei vengono fuori atmosfere agrodolci vicine a Yann Tiersen, in quelli più tzigani emerge l'ombra di un virtuale 'Beirut elettronico', maggiore peculiarità emerge quando le melodie dei Detektivbyran si avvicinano a sapori scandinavi, ma in ogni caso si tratta di ninna-nanne che fanno dell'immediatezza e della semplicità le proprie carte vincenti, giocando con motivetti immediatamente memorizzabili, svecchiati dagli accompagnamenti elettronici (il basso insistente di “Life/Universe”, le evoluzioni del sintetizzatore in “Partyland”) e dal clima surreale che viene fuori dal buffo connubio di musiche e strumenti.

Non sempre il giochetto riesce alla perfezione, ma quando funziona le cose si fanno anche piuttosto divertenti, con melodie buttate lì quasi per scherzo pronte a stamparsi in mente con irrisoria facilità: la concisione suprema dei brani (sempre chiusi nell'arco di tre minuti) li rende immediatamente fruibili e la discreta varietà di atmosfere affrontate (da quelle più ridanciane alle più malinconiche) garantisce freschezza e dinamicità, mentre lo spirito spigliato ed Indie (e, diciamolo, anche un po' piacione) fa da pungolo per il curioso... e chissà che non scatti la scintilla per frammenti di dolcezza come quelli contenuti in “Kärlekens Alla Färjor”, "Life/Universe", “Generation Celebration” o nel carillon un po' malandato di “054”. Canzoncine che no, non sono gemme vere, né pietre preziose: sono piuttosto piccole biglie, quelle di vetro, coloratissime, di cui si faceva collezione da bambini, sorridendo contenti nel vedere il loro riflesso vivace danzare al sole quando le si spediva le une contro le altre nell'enfasi del gioco.
Sarà giunto il momento di una nuova partita?

NUOVE USCITE
Filastine & Nova
Post World Industries
Montauk
Labellascheggia
Paolo Spaccamonti & Ramon Moro
Dunque - Superbudda
Brucianuvole
Autoprod.
Crampo Eighteen
Autoprod..
BeWider
Autoprod..
Disemballerina
Minotauro
Accesso utente