Non c’è alcun dubbio che i Death SS abbiano giocato un ruolo importante all’interno della storia del Metal italiano. Nato nel lontanissimo 1977 per volere dell’enigmatico singer Steve Sylvester, il complesso, originario di Pesaro, ha contribuito enormemente allo sviluppo della musica Rock in Italia, anche se tutt’oggi sono ancora in pochi a riconoscergli questo merito. Attraverso un lungo percorso artistico di ben trent’anni, i Death SS hanno segnato più volte delle tappe importanti nella storia musicale del nostro paese, andando ad influenzare di conseguenza numerosi giovani complessi, italiani, ma non solo. Da qualche tempo si vocifera però l’abbandono delle scene da parte di Steve Sylvester e compagni, un addio (o forse un semplice arrivederci) giunto al termine di percorso quasi mistico. Già per The 7th Seal si parlò di ultimo album, sebbene Steve non abbia confermato ufficialmente questa voce, parlando piuttosto della fine di un ciclo. Tuttavia, alcune novità dell’ultimo periodo fanno pensare a qualcosa di definitivo, basti considerare il farewell show organizzato dalla band in occasione dell’Italian Gods Of Metal di marzo. Come ulteriore conferma arriva inoltre un vero e proprio testamento del gruppo italiano: 30 Years Of Horror Music, doppio DVD che ha fin da subito suscitato l’entusiasmo di moltissimi appassionati in tutta Europa.

30 Years Of Horror Music rappresenta probabilmente l’opera più ambiziosa mai pubblicata dai Death SS. Il materiale contenuto è davvero incredibile: oltre duecentotrenta minuti di video, perlopiù inediti, raccolti in tutti questi anni con una cura quasi minuziosa da Steve Sylvester. Da non dimenticare inoltre il packaging assolutamente esclusivo della release: una confezione a forma di bara contenente, oltre al doppio DVD, una spilla ed una toppa commemorative. Andare ad analizzare singolarmente ogni aspetto di 30 Years Of Horror Music è quasi impossibile, vista anche la mole di materiale offerto, ma sarà comunque utile ai fini della recensione proporre uno scorcio generale sull’opera. Il primo dei due DVD si suddivide in cinque differenti capitoli, ognuno legato ad un diverso periodo della carriera della band. Si parte con Rare Footage From The Cursed Coven Archive, che include alcuni clip inediti risalenti al periodo fra il 1982 ed il 1991. Sono gli anni oscuri di Terror e Vampire, ma anche dell’inaspettato successo ottenuto dagli album Black Mass e Heavy Demons. Promotional Videos racchiude invece i videoclip promozionali girati negli anni dal combo italiano, mentre The Humanomalies Videos, The "Horned God Of The Witches" Tour e The "Seventh Seal" Era si riferiscono a tre particolari periodi storici vissuti dai Death SS dal 2003 ad oggi.

Purtroppo va detto che ad una così grande mole di materiale proposto non corrisponde sempre una buona resa qualitativa del tutto. Ciò appare in maniera evidente fin dai menu del DVD, sicuramente suggestivi ed inquietanti, ma purtroppo poco intuitivi e spesso confusionali. Il materiale video, specie quello più datato, prosegue su questa scia, dimostrandosi non all’altezza della concorrenza in materia di DVD. Certo, si deve dare atto che quella dei Death SS fu una realtà molto diversa rispetto a tante Metal band di ieri e di oggi, tuttavia è innegabile che alcuni video in particolare risultino poco apprezzabili a causa della loro scarsa qualità. Anche l’audio non raggiunge livelli impressionanti, pur restando comunque godibile in ogni sezione del DVD. Dati gli evidenti limiti del primo disco, risulta decisamente più interessante il documentario intitolato A Journey Into The World Of Death SS contenuto all’interno del secondo DVD. Guidato dalla voce narrante dello stesso Steve Sylvester, lo spettatore potrà ripercorrere per filo e per segno la storia trentennale della band italiana, fra rilevazioni, curiosità ed aneddoti. Sempre nel secondo disco trova spazio inoltre la sezione Live On TV, la quale include tre rari videoclip di Scarlet Woman, Let The Sabbath Begin e Hi-Tech Jesus. Fungono invece da semplici filler galleria fotografica e discografia, aspetti riservati unicamente ai fan più accaniti del gruppo.

Se da un lato tutti aspettavano di poter mettere mano sul materiale offerto da 30 Years Of Horror Music, dall’altro, considerato soprattutto il risultato finale, sarebbe stato forse meglio lasciare i vari video laddove erano stati custoditi fino a questo momento. Sicuramente il grande pubblico ci avrebbe rimesso qualcosa, ma intorno al nome dei Death SS sarebbe calato, ancora una volta, un oscuro alone di mistero, come forse era giusto che fosse.