Voto: 
7.5 / 10
Autore: 
Gabriele Bartolini
Genere: 
Etichetta: 
Dirty Water
Anno: 
2010
Line-Up: 

- Henry - voce e chitarra
- Peter - voce e basso
- Dennis - batteria

Tracklist: 


1. Searchin'
2. Doreen
3. I Need Help!
4. Can't you see
5. Miss you
6. Sickles and Hammers
7. The Hurtin' Kind
8. Stop Pushin' Me
9. Your love is an illusion
10. I wanna tell her
11. Mirror of Time
12. Stop lovin' you
13. Be a Keefman
14. Not the Same

De Keefmen

Mirror of Time

Mirror of Time è l' album d' esordio dei De Keefmen, gruppo olandese il cui stile si rifa al garage/proto-punk dei sixties.
Con l' umiltà di chi ripudia suoni resi perfetti da qualsiasi tipo di ''lifting'' in studio di registrazione, si presentano senza tanti patemi d' animo con una copertina ruvida e spoglia di dettagli, alla maniera dei Frowning Clouds.
Cita i Sonics il trio nato dalle ceneri dei Miracle Men (che tra l' altro hanno prodotto un album per la Teen Sound Records, etichetta italiana) e questa a fine disco sembra essere l'influenza più chiara, anche se dimostrano numerosi ascolti del genere nel momento in cui decidono di coverizzare Sickels and Hammers dei Minutemen, tra l' altro in maniera più che dignitosa.

Il disco è contraddistinto da più sfaccettature, che riescono a dare quel tocco in più di originalità, anche se di certo il trio non si farà conoscere per questo aspetto. Come? Passando da momenti di rock n' roll senza fronzoli, di pura libidine non sense (vedi Your Love is an Illusion), a ballate spezza cuori, come The Hurtin' Kind o Doreen (My Sweet Doreen).

Searchin', brano di apertura, e Stop Pushin' Me sono due dei pochi brani in cui si sente la tastiera e per questo forse risultano più razionali e meno concreti. I Need Help!, già disponibile su Youtube con video ufficiale, sembra essere il cavallo di battaglia del gruppo, con ritmo spedito e voce tesa e urlata in maniera quasi malata (appunto), spasmi finali inclusi. Già, la voce di Henry, sempre stonata e svogliata; per mancanza di qualità o per abile mossa, uno dei tanti pregi (almeno per chi scrive) del gruppo è proprio quello di abbinare una voce non proprio candida e soave ad un tipo di musica che è conosciuto per la ruvidità: Stop Lovin' You costituisce forse l' esempio più lampante di questo aspetto, con l' innamorato che dà l' idea di trovarsi in condizioni pietose e disperate (''for you I got no respect'').
E poi in chiusura, la title track, contraddistinta da un ritmo più classico e da una cura delle parole più attenta, così suggestiva e dichiarata: ''I'm looking in the mirror of time'' canta a squarciagola il cantante, rievocando quell'atmosfera magica del suono degli anni '60, tanto che sembra di stare in un pub americano vecchio stile.

Alla fine di questa selvaggia carovana, il gruppo descrive pure il Keefman medio (Be a Keefman): ma cosa vuol dire essere un Keefman? Ce lo spiegano proprio loro: significa possedere il rock e viverlo, prima ancora che gli altri abbiano scoperto la ruota.
Un disco per chi ha nostalgia dell' imperfezione musicale.

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