Voto: 
7.8 / 10
Autore: 
Paolo Bellipanni
Etichetta: 
Autoproduzione
Anno: 
1993
Line-Up: 

- Dave Matthews - Chitarra
- Carter Beauford - Batteria
- Leroi Moore - Sassofono
- Boyd Tinsley - Violino
- Stephan Lassard - Basso e Chitarra

Tracklist: 

1. Ants Marching
2. Tripping Billies
3. Recently
4. Satellite
5. One Sweet World
6. The Song That Jane Likes
7. Minarets
8. Seek Up
9. I'll Back You Up
10. Christmas Song

Dave Matthews Band

Remember Two Things

La Dave Matthews Band rappresenta una delle più convincenti espressioni del rock americano indipendete e alternativo; capitanata dal sudafricano Dave Matthews, il complesso (meglio conosciuto come DMB) virginiano ha rivoluzionato il panorama musicale d'oltreoceano, costruendo un immaginario sonoro sospeso tra rock acustico, richiami prog e una dimensione folk moderna e accurata. Il disco che andiamo ad analizzare, Remember Two Things, è il primo lavoro ufficiale prodotto da Matthews e compagni, un album che debuttò addirittura sulle College charts come entrata più alta per un album indipendente. Registrato durante un'esibizione live al The Muse Music Club di Nantucket Island nel 1993, Remember Two Things è stata la rampa di lancio del progetto statunitense che, di lì a pochi anni, diventerà una delle realtà più convincenti e affermati dello scenario musicale internazionale, grazie al suo fantastico mix di correnti e suggestioni provenienti da tutto l'universo del suono moderno: dall'etnico al pop, dal jazz al folk, passando per un'intensa vena cantautorale.

Ants Marching, tra i momenti più solari e spensierati dell'abum, rappresenta un’apertura che al meglio rende lo spirito comunicativo e compositivo della band: le chitarre acustiche creano intrecci melodici fantastici, i violini e il sax arricchiscono un songwriting sempre fluido e scorrevole, mentre il basso e la batteria (mai veramente relegati in secondo piano) scandiscono soavemente ritmi leggeri e fugaci. La seconda traccia Tripping Billies porta invece all'attenzione dell'ascoltatore una ricerca strumentale e melodica quasi zappiana, anche se - ovviamente - più assorbibile e schematica: diventa a questo punto fondamentale il lavoro dell’orchestra che alle spalle dell'accoppiata chitarristica Dave Matthews-Tim Reynolds va a comporre levigate cornici strumentali; i violini e gli strumenti a fiato risultano incredibilmente efficaci e ben arrangiati, riuscendo a sostenere emotivamente tutti i brani del disco. Superando Recently, che rimane tra gli episodi meno riusciti del disco, arriviamo a Satellite, altro episodio tra i più ricercati, con le sue splendide alchimie sonore tra fiati e il morbido accompagnamento acustico di sottofondo.

Col passare del tempo Remember Two Things continua a mostrare tutta la sua peculiarità armonica e tematica con One Sweet World e The Song That Jane Likes, ben ritmate e sostenute, con la fantastica Minarets, quasi orientaleggiante nel suo morbido ed ipnotico slegarsi dall'atmosfera madre del disco, per non parlare del grande capolavoro del disco, quella Seek Up che da lì in avanti diventerà il grande cavallo di battaglia della DMB con le sue melodie soffuse e malinconiche, splendidamente rese attraverso un arrangiamento acustico leggero e sfuggevole. Peccato solo per le meno belle e conclusive I’ll Back You Up e Christmas Song.

Che altro dire: un esordio brillante per l'orchestrina di Matthews, una prova lampante della freschezza con cui questo progetto si è infiltrato nel panorama alternativo statunitense, rappresentandone di fatto una delle migliori proposte. Originale, emozionante, piacevole ed intenso come pochi, Remember Two Things è un disco che non può mancare sugli scaffali dei più grandi appassionati del rock acustico, nonostante qualche anno più avanti la DMB sarà capace di fare ancora di meglio, molto di meglio.

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