Voto: 
8.4 / 10
Autore: 
Marco Lorenzi
Genere: 
Etichetta: 
Vagrant
Anno: 
2003
Line-Up: 

- Chris Carrabba - voce, chitarra acustica


TRACK LIST:
1. Screaming Infidelities (03:33)
2. The Sharp Hint of New Tears (03:02)
3. Living in Your Letters (03:40)
4. The Swiss Army Romance (03:06)
5. Turpentine Chaser (03:20)
6. A Plain Morning (03:40)
7. Age Six Racer (02:21)
8. Again I Go Unnoticed (02:24)
9. Ender Will Save Us All (05:14)
10. Shirts and Gloves (02:53)
11.Hold On [Re-issue Bonus Track] (02:08)
12. This Is a Forgery [Re-issue Bonus Track] (05:37)
13. Untitled" (Hidden Track) [Re-issue Bonus Track] (04:02)

Tracklist: 
Dashboard Confessional

The Swiss Army Romance

Chris Ender Carrabba è voce ed anima del progetto Dashboard Confessional. Vide la luce nel 1999, quando per la prima volta, le note della chitarra acustica e la voce del futuro frontman diedero vita a questo full-lenght, l'inizio della fortunata epopea Dashboard Confessional.
Già voce dei Further Seems Forever, Carrabba imbraccia la chitarra fin dall'infanzia, iniziando a dipingere quadretti di vita quotidiana, che spaziano dall'amore all'amicizia, ai tanti cuori spezzati che soprattutto nell'età adolescenziale sono il metronomo dell'esistenza umana.
E' la freschezza di questo album acustico a lasciare attoniti. Carrabba dimostra doti indiscutibili ed un certo carattere, pur nel suo suonare la chitarra quasi a volerla cullare. Le melodie e le atmosfere sono semplici, ma è nella loro genuinità che si riscontra l'essenza del suo messaggio.
Carabba è interprete di quanto contraddistingue il fragile equilibrio di un giovane dei nostri tempi. Ne è portavoce, strenuo difensore, tanta è la passione con cui descrive emozioni e sensazioni che lo attraversano.

Screaming Infidelities, in apertura, sarà assunta negli anni a venire come vera e propria icona del suo stile musicale, difficilmente identificabile ma che presenta una evidente commistione tra l'acustico, l'emo/rock di ispirazione stars & stripes (per intenderci) e l'indie rock odierno.
The Sharp Hint of New Tears regala il verso che darà poi il nome Dashboard Confessional. On the way home/This car hears my confession è l'ispirazione, fatale a Carrabba.
La freschezza del disco non si perde, anzi, prosegue nella sua incalzante ritmica tutta chitarra e voce. Il piatto forte arriva con la strappalacrime Living in Your Letters, cui fa seguito la title-track The Swiss Army Romance, che, reinventata con diversi altri arrangiamenti, sarà un altro dei pezzi che meglio rappresentano i Dahsboard Confessional voluti da Carabba.

Si prosegue in questa corsa tra lacrime, sorrisi sognanti, baci adolescenziali strappati al crepuscolo in qualche spiaggia deserta della costa americana. Turpentin Chaser, altro pezzo intenso e "vissuto", anticipa A Plain Morning ed Age Six Racer, ballate dense d'atmosfera. So long, sweet summer, recita quest'ultima, mentre gli archi compaiono a fare da tappeto sonoro e da giusto supporto alla già efficace chitarra di Carrabba.
La chicca è dietro l'angolo ed è rappresentata dalla "rabbiosa" Again I Go Unnoticed. Prima delle ultime due perle conclusive di un lavoro a dir poco notevole e virtuoso per essere un album d'esordio. Sono Ender Will Save Us All e Shirts and Gloves a concludere la prima "sfornata" di The Swiss Army Romance.
La prima produzione del disco, in sole 1.000 copie, fu infatti affidata alla piccola Drive-Thru Records. Una sorta di autoproduzione, cui fece seguito una ri-edizione targata Vagrant (attuale major dei Dashboard Confessional, nel cui parco artisti stazionavano anche i tanto rimpianti The Get Up Kids) nel 2003.

Alle dieci gemme firmate da Carrabba e la sua chitarra, avanno ad aggiungersi tre bonus track che vorremmo poter non considerare.
Hold On è una ballata sulla falsa riga di quel che propone quanto viene prima mentre This Is A Forgery vede comparire per la prima volta le percussioni, oltre ad una sezione armonica in cui è l'elettronica a farla da padrona. Carrabba è in una veste diversa e si capisce lontano un miglio che il vero The Swiss Army Romance termina con Shirts and Gloves. L'errore è il solito, commesso con recidività dalle maggiori case prodruttici: l'aver rovinato l'atmosfera quasi surreale della prima parte del disco diffonde un pò d'amaro, non c'è dubbio.
L'ultimo capitolo del disco è la demo Untitled, conosciuta anche come Not Easy o Not So Easy. La registrazione è pessima, ma vale la pena di ascoltare.
La nostra testa però è, irrimediabilmente, ancora alle prime dieci tracce, in cui Carrabba scrive con semplicità e disarmante immediatezza, una pagina di storia del miglior acoustic emo/rock.

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