Voto: 
7.2 / 10
Autore: 
Andrea Rubini
Genere: 
Etichetta: 
Atlantic
Anno: 
2005
Line-Up: 

-Justin Hawkins - voce, chitarra, sintetizzatori
-Dan Hawkins - chitarra
-Frankie Poullain - basso
-Ed Graham - batteria


Tracklist: 

01. One Way Ticket
02. Knockers
03. Is It Just Me?
04. Dinner Lady Arms
05. Seemed Like A Good Idea At the Time
06. Hazel Eyes
07. Bald
08. Girlfriend
09. English Country Garden
10. Blind Man

Darkness, The

One Way Ticket To Hell... And Back

Nel 2005 i fratelli Hawkins bissano il successo del debut Permission To Land con un nuovo capitolo crazy rock. La compagine é fortemente instabile, i problemi di Justin con l'alcool e le lunghe scaramucce interne porteranno allo split con bassista Poullain, rimpiazzato da Richie Edwards. Sembra che il motivo finale del forfait sia stata proprio la direzione musicale di Francis, piú propenso a suoni piú impegnativi e molto meno pop. Nonostante i tremendi terremoti, il combo riesce a finire di registrare questo disco con la primordiale line-up. Tornano dunque i cenni ai vecchi inni dei Queen, David Bowie e David Lee Roth in questo One Way Ticket To Hell... And Back, titolo prelevato dall'omonima traccia apripista al platter.

Un evocativa atmosfericitá orientale introduce la hit One Way Ticket, brano spiritoso e catchy, rievocatore del precedente I Believe In A Thing Called Love per struttura ed impatto col pubblico; il video, ennesimo tocco di follia, vede i nostri alla disperata impresa di riportare il fuoco all'inferno, con il buon Justin nei panni del diavolo infreddolito. La metrica del brano é estremamente facile e basilare, ritornelli molto veloci ed incalzanti, testo facilmente memorizzabile quanto poco impegnato. Knockers é un discreto mid-tempo, ben arrangiato, soprattutto nelle chitarre che producono soulzioni molto meno scontate e piú interessanti. Il song-writing e lo spirito dei ragazzi non ha fatto passi in avanti rispetto l'esordio, a prova la terza Is It Just Me? che in pratica funge da collante tra le varie dinamiche dei The Darkness: una hard-rock/glam song ballabile e sostenuta, molto assimilabile, ma con forse la miglior interpretazione solistica dell'intero disco. Rievocazioni classiche anni '70/'80 nella successiva Dinner Lady Arms, brano molto lineare ma molto ben eseguito. C'é anche tempo di una ballad, Seemed A Good Idea At The Time, dalle azzeccate orchestrazioni di archi. Hazel Eyes riporta all'oriente della intro, con la ugola di Justin che si esprime all'apice della sue potenzialitá, prima di richiamare dal folk alle marce scozzesi nei suoi arrangiamenti. Il timbro canoro é un vero marchio di fabbrica, e i The Darkness ci ricamano all'infinito, Girlfriend é una canzone quasi da discoteca anni '70, un misto tra i Bee Gees e il pop degli Abba. Il finale del disco é un Queen Tribute a tutti gli effetti, entrambi i brani sono ispirati e dedicati a Freddy Mercury, e la band non si puó nascondere dietro a nulla, in quanto ogni singola nota é un palese richiamo.

Il gruppo dunque non involve e non evolve rispetto l'esordio, ripropone sempre le stesse tracce, un mix catchy-tribute ai grandi del passato, a volte a livello fin troppo evidente. Verrebbe da chiedersi se é proprio una band che non riesce a creare del proprio o se é questa e solo questa la strada che i quattro voglio percorrere. Un gruppo che ha le spalle rivolte non solo al futuro, ma anche al presente, visto che ogni singola proposta suona di venti anni prima almeno. C'é il rischio che al terzo disco del genere il pubblico non sia piú disposto a crederci, perché ormai l'aspetto sorpresa é finito, e il divertimento va bene, ma fino ad un certo punto. Questo disco, a differenza appunto del primo, non avendo nell'effetto sorpresa un'arma a disposizione, rischia di stancare piú facilmente, in quanto siamo davvero di fronte ad una tribute-band. Speriamo che Justin si riprenda dai problemi di salute e che il buon Ritchie ci metta del suo, nel valorizzare una band che sembra si stia giá estinguendo.


NUOVE USCITE
Filastine & Nova
Post World Industries
Montauk
Labellascheggia
Paolo Spaccamonti & Ramon Moro
Dunque - Superbudda
Brucianuvole
Autoprod.
Crampo Eighteen
Autoprod..
BeWider
Autoprod..
Disemballerina
Minotauro
Accesso utente