Voto: 
7.4 / 10
Autore: 
Gioele Nasi
Genere: 
Etichetta: 
Prikosnovenie
Anno: 
2009
Line-Up: 

:
- Riccardo Prencipe - Chitarra acustica e classica, Liuto medievale

Guests:
- Caterina Pontrandolfo - Voce
- Floriana Cangiano - Voce
- Claudia Sorvillo - Voce
- Monica Pinto - Voce
- Geraldine Le Cocq - Voce
- Alessandra Santovito - Voce
- Edo Notarloberti - Violino 
- Luigi Rubino - Piano
- Franco Perreca - Clarinetto
- Alessio Sica - Batteria
 - Franco Paolo Manna - Percussioni
- Umberto Lepore - Basso
- Michele Maione - Percussioni
- Francesco Forgione - Contrabbasso


Tracklist: 

:
1. La quinta ricerca
2. Venti di sale
3. Flower Bud
4. Flying
5. Like an ancient black and qhite movie
6. La città dagli occhi neri
7. Nostalgica avanguardia
8. The quality of silence
9. Barrìo gotico
10. Dal castello di Avella
11. La gente che resta
12. Piscina Mirabilis

Corde Oblique

The Stones of Naples

Gli ultimi anni sono stati testimoni di una seconda giovinezza della scena Neo Folk e Neoclassica napoletana: i fasti degli storici Argine e, in misura minore, dei Lupercalia a fine anni Novanta e inizio Duemila, parevano infatti dover soccombere alle lunghe pause ed agli scioglimenti di queste storiche band. Al contrario negli ultimi tempi, invece di decadere la scena partenopea è rifiorita, rimescolando musicisti e amalgamando nuove e vecchie conoscenze per creare lavori che hanno portato ancora più in alto il valore di questa corrente locale: dischi come “Shining Silver Skies” degli Ashram (2006), “Volontà d'Arte” dei Corde Oblique (2007) e “Silent Prayers” di Alfredo Notarloberti (2008) sono tutti mirabili esempi di un miscuglio gustoso tra musica da camera, Folk mediterraneo, delicatezze acustiche e panorami Neoclassici d'estrazione gotica che portano a un livello di maturità ed eleganza superiore il passionale Neo Folk che fu degli Argine.

Marzo 2009 porta in dote il nuovo album dei Corde Oblique, ovvero il progetto solista del chitarrista Riccardo Prencipe (già mastermind dei Lupercalia), autore di tutte le musiche e liriche del disco nonché abile esecutore delle parti di chitarra e liuto. Al suo fianco, come nei capitoli precedenti del gruppo (il debutto “Respiri” del 2005 e il già citato “Volontà d'Arte”) stanno una schiera di musicisti di provata abilità e una nutrita comitiva di  voci – solamente femminili, per la prima volta nella giovane storia dei Corde Oblique.

“Le Pietre di Napoli” sono poste musicalmente sulle fondamenta del già notevole predecessore, con intrecci raffinati di chitarra classica, percussioni dell'area mediterranea, pianoforte (opera del fidato Luigi Rubino, anche lui con un album solista in uscita in questo periodo per Prikosnovenie) e violino (il sempre apprezzabile Notarloberti) a supportare il canto della musa di turno, solitamente intenta a mescolare timbri gotici con la tradizione cantautoriale. Come da tradizione per Prencipe l'album contiene, oltre ad una rassegna di panorami sonori ed atmosfere di grande bellezza, anche canzoni ben scritte e sempre accattivanti, tra cui svettano la tambureggiante, esotica e spagnoleggiante “Barrio Gotico” cantata da Floriana Cangiano, all'opera con la sua suadente voce anche in un altro highlight di questo album, vale a dire la seconda traccia “Venti di Sale”, che riporta l'ambientazione geografica e musicale nel Meridione italiano.
Il livello del disco si mantiene godibile per il resto delle tracce, con gli episodi in italiano (di particolare interesse sia “La gente che resta” ingentilita dal clarinetto di Franco Perreca, sia la pregevole coppia di metà disco “La città dagli occhi neri” e “Nostalgica avanguardia”, delicate e flemmatiche) generalmente più riusciti e peculiari a livello vocale rispetto a quelli in inglese, ferma restando la generale qualità della base strumentale.
Come già accaduto in “Volontà d'Arte” (che conteneva una riproposizione di un brano acustico dei Sepultura), anche qui Prencipe strizza l'occhio alla scena Metal proponendo una cover degli  inglesi Anathema, “Flying” , arricchita dal caldo suono del violino e resa più vivida rispetto alla più decadente versione originale – possibile occasione per qualche rockettaro di saltare la barricata e farsi ammaliare dalla musica Folk.

Un booklet curato e ricco è il valore aggiunto del disco, in quanto i testi (tutti riportati in doppia lingua italiano/inglese) di tutte le canzoni vengono corredati da fotografie dell'area partenopea scelte con gusto da Riccardo Prencipe (critico d'arte oltre che musicista) nonché da dediche e citazioni che permettono di scavare a fondo nelle ispirazioni artistiche e filosofiche di ogni singolo episodio del disco.
L'ascolto di “The Stones of Naples” risulta anche per questo vivamente consigliato a chi segue le evoluzioni più folcloristiche, medievaleggianti e raffinate del Neo Folk e della Neoclassica di discendenza Dark ed Ethereal.


LINK PER L'ASCOLTO:
- Corde Oblique @ Last.fm (3 interi brani in streaming)


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