Voto: 
9.0 / 10
Autore: 
Salvo Sciumè
Genere: 
Etichetta: 
Epic
Anno: 
1989
Line-Up: 

- Alice Cooper - voce
- John McCurry - chitarra
- Hugh McDonald - basso
- Alan St. John - tastiera
- Bobby Chouinard - batteria

Guests:
- Kip Winger - basso
- Kane Roberts - chitarra
- Steve Tyler - voce
- Jon Bon Jovi - voce
- Joe Perry - chitarra
- Steve Lukather - chitarra
- Ritchie Sambora - chitarra
- Mark Frazier - chitarra
- Jack Johnson - chitarra
- Guy Mann-Dude - chitarra
- Tom Hamilton - basso
- Joey Kramer - batteria


 

Tracklist: 

1. Poison
2. Spark In The Dark
3. House Of Fire
4. Why Trust You
5. Only My Heart Talking
6. Bed Of Nails
7. This Maniacs In Love With You
8. Trash
9. Hell Is Living Without You
10. I'm Your Gun
 

Alice Cooper

Trash

Dopo i numerosi successi ottenuti negli anni '70 grazie a stupendi lavori come Killer, School's Out, Billion Dollar Babies, Welcome To My Nightmare e From The Inside, Alice Cooper, uno dei personaggi più controversi ed al tempo stesso ammirati del rock settantiano, non era riuscito a ripetersi del tutto agli inizi del nuovo decennio, tanto che bisogna aspettare il 1986, anno di uscita dell'ottimo Constrictor, per rivedere, e risentire soprattutto, il vero Alice Cooper, quello cioè in grado di regalare pezzi d'antologia come Crawlin, Teenage Frankenstein o He's Back (The Man Behind The Mask), grandioso brano quest'ultimo accompagnato anche da un simpatico videoclip che si rifaceva ad un famoso film horror dell'epoca. Ma è nel 1989 che il geniale Alice si rilancia definitivamente a figura di primissimo piano, grazie a Trash, album che può vantare la presenza di numerosi hit e pezzi che rimarranno per sempre impressi nella storia dell'Hard Rock. La qualità di quest'album è anche dovuta alle numerose collaborazioni presenti sia in fase di composizione che in fase di esecuzione, infatti si può, anzi si deve, annoverare la presenza di coautori del calibro di Desmond Child, che in coppia con Alice Cooper ha praticamente composto quasi l'intero lotto di canzoni presenti, ed anche di Joan Jett, Diane Warren, che spesso ha collaborato tra gli altri anche con gli Aerosmith, ed ancora Jon Bon Jovi e Ritchie Sambora, mentre altre special guests che hanno contribuito nell'esecuzione dei brani sono gli ex membri della band di Alice Cooper, cioè Kip Winger al basso e Kane Roberts alla chitarra, oltre a Joe Perry e Steve Tyler degli Aerosmith, Steve Lukather dei Toto. Insomma una formazione incredibile che non poteva non dar vita ad un album altrettanto incredibile.

Trash si apre con Poison, grandioso pezzo adrenalinico e trascinante che probabilmente è divenuto il più noto, il classico per eccellenza di Vincent Fournier (alias Alice Cooper), che può contare su di un chorus irresistibile e sulla voce roca e graffiante del cantante, ed a seguire Spark In The Dark altro brano rockettaro in grado di far muovere pure i sassi, mentre House Of Fire, è un'altra grandiosa hit con un refrain capace di stamparsi nella memoria già al primo ascolto. Why Trust You, non si discosta molto dai brani in precedenza proposti sul platter, invece la successiva Only My Heart Talking, è una stupenda ballad dolce e struggente cantata in coppia con Steve Tyler, un capolavoro nel suo genere, mentre con Bed Of Nails si torna a ritmi più sostenuti e la canzone si fà apprezzare non soltanto per la sua musicalità e la sua energia, ma anche per la stupenda performance della chitarra di Kane Roberts, uno dei chitarristi più validi della scena rock ottantiana, oltre che per l'interpretazione roca e vitale di Cooper. This Maniacs In Love With You pur essendo una buona song, non mi convince pienamente per il suo sound Pop/Rock oriented, invece con Trash sembra aversi un calo di tono rispetto all'inizio, ma fortunatamente la qualità dei pezzi iniziali è subito ripresa dall'altra ballad del lotto, Hell Is Living Without You, composta a quattro mani da Cooper, Child, Bon Jovi e Sambora, con una bellissima melodia e con un assolo strepitoso eseguito dal chitarrista dei Toto Lukather, mentre la conclusiva I'm Your Gun è l'ennesimo brano dinamico ed energico che si ricollega perfettamente al trittico d'apertura.

Trash raccolse numerosi consensi di critica e soprattutto di pubblico alla sua uscita, ma ricevette anche numerose critiche soprattutto da coloro che avevano seguito Alice Cooper dagli inizi della sua carriera, per il fatto che il suo songwriting aveva subito un radicale mutamento avvicinandosi molto agli stilemi Glam Rock degli "eighties" e discostandosi molto invece da quelli propri della precedente discografia, ma queste critiche si spensero ben presto di fronte all'entusiasmo con cui il pubblico accolse quest'album, tanto da farlo divenire un classico nel suo genere, che ancora oggi a distanza di quasi due decenni è in grado di emozionare e coinvolgere chi lo ascolta.

 

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