Voto: 
5.8 / 10
Autore: 
Salvo Sciumè
Etichetta: 
Metal Heaven/Frontiers
Anno: 
2007
Line-Up: 

- Ian Parry - voce
- Henk Van Der Laars - chitarrista
- Ivar de Graaf - batteria
- Joshua Dutrieux - tastiera, chitarra
- Lou St. Paul - chitarra
- Rosita Abbink - backing vocals
- Erna auf der Haar - backing vocals
- Judith Rijnveld - backing vocals
- Marcel van der Zwam - basso

Tracklist: 

1. A Sign Of The Times
2. Nowhere Fast
3. Neverland
4. Shadows
5. Exodus
6. Made In Heaven
7. Let The Wind Carry You Home
8. Enigma
9. Mastermind
10. Path Of Destruction
11. Children Of Tomorrow

Consortium Project

IV Children Of Tomorrow

Il Consortium Project di Ian Parry, partito nel 1999 con Criminals And Kings e proseguito poi con i successivi Continuum In Extremis e Terra Incognita, arriva adesso al suo quarto capitolo intitolato Children Of Tomorrow.
Sempre accompagnato dai suoi amici e partner negli Elegy, cioè il chitarrista Henk Van Der Laars ed il tastierista Joshua Dutrieux, oltre che da una folta schiera di vecchi e nuovi compagni, in cui grande importanza assumono per l'aspetto canoro le tre ragazze addette ai cori e alle backing vocals, e alla sezione ritmica il batterista dei Within Temptation Ivar de Graaf, il prolifico cantante e produttore continua nella direzione di un prog/power che assume però una maggiore connotazione heavy, cercando così di ripercorre i sentieri già percorsi da gente come Symphony X o Ayreon.

Il concept alla base di Children Of Tomorrow parla di un futuro in cui il pianeta è devastato a causa del raffreddamento climatico, dovuto anche alle continue guerre, al continuo uso del petrolio e al rifiuto dei Paesi ricchi di utilizzare energia alternativa meno inquinante, auspicando quindi di intervenire al momento opportuno e cambiare così la storia del nostro pianeta. A parte i buoni propositi esplicitati dal concept però, l'aspetto musicale lascia purtroppo parecchio a desiderare, riuscendo sì a piazzare qualche colpo realmente degno di nota, più che altro nella parte centrale, peraltro spesso impreziosito e reso ancor più interessante dall'intrecciarsi delle trame vocali tra il singer Ian Parry e le tre voci femminili di Judith, Rosita ed Erna, ma non riuscendo purtroppo a creare un album compatto e continuo, in grado quindi di soddisfare anche nel suo insieme.

L'inizio è particolarmente claudicante con l'opener A Sign Of The Times, aperta da una lunga intro narrata e che prosegue in maniera piatta ed insapore, e con la seguente Nowhere Fast, un po' meglio della precedente solo per il suo incedere orientaleggiante e i cori femminili, ma che purtroppo nelle strofe paga dazio ad una fase compositiva che sembra veramente carente ed inappropriata per le doti riconosciute al cantante degli Elegy.
Neverland e soprattutto la buona Shadows, un po' goticheggiante (alla Kamelot), preparano e spianano la strada alla parte migliore del disco, che purtroppo si limita alle sole Exodus, sempre impreziosita dai cori femminili ma stavolta meglio costruita anche nelle strofe, in special modo riguardo alla ritmica, Made In Heaven, aggressiva e solenne nel suo intrecciarsi di trame melodiche e vocali davvero interessanti e piacevoli, e Let The Wind Carry You Home, in possesso di linee melodiche eteree e sognanti che ne fanno un brano davvero straordinario e l'apice del disco, oltre a fare aumentare il rimpianto per un album che nell'insieme poteva essere assolutamente e di gran lunga migliore.
Tutto ciò che viene dopo è un Enigma come recita il titolo stesso della canzone, ancora una volta aperta da una lunga quanto noiosa intro narrata, e veramente non si capisce come Parry abbia potuto alternare ottime composizioni, come quelle poco sopra citate, a brani poco riusciti quali Path Of Destruction o la conclusiva title-track, mentre a risollevare solo parzialmente le sorti di un finale in caduta libera ci pensa Mastermind.

In conclusione Children Of Tomorrow lascia l'amaro in bocca proprio per le potenziali qualità inespresse che l'opera sembra mostrare nella sua parte centrale, in cui si susseguono un trittico di brani davvero ottimi, ma che purtroppo non sono sufficienti a fare del quarto capitolo dei Consortium Project un lavoro completo e soddisfacente.


NUOVE USCITE
Filastine & Nova
Post World Industries
Montauk
Labellascheggia
Paolo Spaccamonti & Ramon Moro
Dunque - Superbudda
Brucianuvole
Autoprod.
Crampo Eighteen
Autoprod..
BeWider
Autoprod..
Disemballerina
Minotauro
Accesso utente