Voto: 
8.0 / 10
Autore: 
Jacopo Prada
Genere: 
Etichetta: 
Victory Records/Venus
Anno: 
2007
Line-Up: 

- Andrew Neufeld - voce e chitarra
- Jeremy Hiebert - chitarra
- Kevin Call - basso
- Kylie Profeta - batteria

Tracklist: 

1. Defeated (03:16)
2. Broadcasting (03:53)
3. Hailing On Me (02:59)
4. Blackstone (02:54)
5. Industry Standards (03:38)
6. Give'r (Reprise) (01:07)
7. One Left Satisfied (03:50)
8. Come Around (02:31)
9. In Case Of Fire (02:50)
10. Market Demands (03:05)
11. In/Tuition (03:05)

Comeback Kid

Broadcasting

E’ finalmente arrivata la fine di febbraio 2007 e con essa la pubblicazione del terzo full lenght targato Comeback Kid, ovvero una delle realtà più valide all’interno della scena Hardcore mondiale. Era soltanto il 2003 quando i cinque kids di Winnipeg davano alle stampe il loro album d’esordio, Turn It Around, un disco che li avrebbe portati alla notorietà. Da allora sono trascorsi quattro anni, ma di acqua ne è passata sotto i ponti: il contratto con la Victory Records, l’incisione di un secondo album, centinaia di concerti in giro per il mondo ed alcuni cambi di line up. Con Broadcasting, album prodotto da Jason Livermore e Bill Stevenson insieme alla band stessa, i Comeback Kid devono innanzitutto confermare quanto di buono fatto in passato e soprattutto scrollarsi di dosso, una volta per tutte, l’etichetta di giovani promesse. Sì, perché ormai il combo canadese ha definitivamente raggiunto la maturità, un traguardo conquistato nonostante i problemi e le avversità incontrate negli ultimi tempi.

Le incognite sul nuovo lavoro dei Comeback Kid erano essenzialmente due. La prima riguardava il ruolo di singer, vacante dopo l’inaspettata dipartita di Scott Wade. Il cantante, nonché fondatore del gruppo insieme all’amico Kyle Profetta, ha dichiarato il suo abbandono tramite un messaggio su MySpace, dicendo di ritenersi un ostacolo per la band ed il suo percorso artistico. Scott ha comunque ringraziato i suoi compagni e tutti i fan, regalando loro un ultimo show da leone a Winnipeg, il quindici luglio 2006. Dopodiché sono iniziate le ricerche per trovare presto un degno sostituto. Scott non avrà certo avuto le capacità di Zoltan Teglas (vocalist dei californiani Ignite), ma il suo stile vocale, semplice e deciso, ben si addiceva al sound dei Comeback Kid. Alla fine il combo nordamericano ha optato per una scelta abbastanza inusuale: Andrew Neufield, già chitarrista, si sarebbe occupato, d’ora in poi, anche delle parti cantate. Sebbene ciò possa penalizzare la band dal vivo, specialmente in un genere dinamico come l’Hardcore, Andrew svolge un lavoro semplicemente perfetto su disco, facendo di Broadcasting un album sudato e passionale. Stilisticamente il nuovo vocalist non si discosta poi molto dal suo predecessore, perlomeno in linea di massima. E’ forse per questo che, nel corso dei trentatre minuti del disco, mai si sente la mancanza del buon Scott. In sede live invece, dove i Comeback Kid hanno sempre riscosso un grande successo, sarà tutto da vedere.

Il secondo interrogativo che ha preceduto l’uscita di Broadcasting è ormai un classico in ambito Hardcore: seguire un’evoluzione, come hanno fatto alcuni tra i gruppi più influenti del passato (Fugazi e Hüsker Dü su tutti), oppure rimanere fedeli al proprio stile, prendendo esempio da band storiche come Sick Of It All e Madball? Ebbene, i Comeback Kid hanno preferito una sorta di compromesso: Broadcasting è un disco Hardcore in tutti i suoi aspetti, tuttavia è possibile notare alcune divergenze rispetto a Turn It Around e Wake The Dead, i due precedenti full lenght del combo canadese. Innanzitutto, il classico Old School Hardcore dei Comeback Kid viene arricchito da elementi vicini al Metal, sonorità molto dure (con annesse chitarre distorte) e stacchi ritmici infuocati. Canzoni come Defeated o la stessa Broadcasting vantano infatti riff taglienti come lame alternati a rasoiate devastatrici, oltre che i tradizionali, esaltanti cori di sostegno. Altre tracce, fra cui The Blackstone, difficilmente avrebbero trovato posto in Turn It Around o Wake The Dead, in quanto orientate verso un sound decisamente meno melodico se rapportato a quello dei lavori sopraccitati. Proprio quando i fan della prima ora temevano un cambio di rotta sostanziale da parte dei propri beniamini, arriva Healing On Me, brano che riprende i ritmi indemoniati dell’Old School e li impreziosisce con riff incisivi e breakdown travolgenti. Broadcasting è un album diretto, certo, ma non di facile assimilazione: caratteristicamente le tracce si diversificano in svariate occasioni, molto più di quanto non sia accaduto in passato. Ciò non toglie che Industry Standards e Come Around, tanto per fare due nomi, possano essere considerate due autentiche bombe al vetriolo, mentre in One Left Satisfied è l’orecchiabilità a giocare un ruolo primario. Insomma, Broadcasting è un disco ricco, completo in tutto e per tutto.

Se c’era chi criticava i Comeback Kid per la poca potenza sprigionata si dovrà ricredere dopo l’ascolto di Broadcasting, in assoluto il disco più violento inciso da Andrew e compagni. Come se non bastasse, ci si mettono anche una produzione pressoché perfetta e delle ottime liriche a rendere Broadcasting una vera scheggia sonora. Più che apprezzabili sono inoltre le innovazioni proprie del disco, innovazioni che dimostrano la forza creativa dei Comeback Kid, tutt’altro che in crisi dopo il sofferto abbandono di Scott Wade. Tre ottimi album di fila non possono essere una coincidenza: benvenuti nell’Olimpo dell’Hardcore, Comeback Kid!
 

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