Voto: 
7.2 / 10
Autore: 
Paolo Bellipanni
Genere: 
Etichetta: 
Capital
Anno: 
2005
Line-Up: 

- Chris Martin - Voce, Pianoforte
- John Buckland - Chitarra
- Will Champion - Batteria
- Guy Berryman - Basso
 

Tracklist: 

1. Square One
2. What If
3. White Shadows
4. Fix You
5. Talk
6. X&Y
7. Speed Of Sound
8. A Message
9. Low
10. The Hardest Part
11. Swallowed In The Sea
12. Twisted Logic
13. ‘Til Kingdom Come

Coldplay

X&Y

Dal 1998 ormai i Coldplay, guidati dal carismatico singer Chris Martin, viaggiano ai limiti del successo e della notorietà, inutile stare qui ad elencarne i palesi motivi. Continua comunque a non colpire (diventando un fattore ormai prevedibile) la facilità con cui la band britannica riesce ad affermarsi in continuazione, disco dopo disco, rendendo sempre più stabili le fondamenta su cui il loro successo si è basato col tempo. Con X&Y (successore dell'altrettanto bello A Rush Of Blood To The Head), ultimo lavoro del gruppo, il complesso inglese continua senza sosta quel processo di evoluzione sonora e stilistica iniziata dal capolavoro Parachutes e che trova in quest'ultima release una nuova e immacolata distesa attraverso cui approfondire le sonorità più curate e raffinate, meglio elaborate ed arrangiate, del precedente disco. Un disco, ovviamente, alla portata di tutti, ma che non manca di momenti più ricercati e riflessivi, perfettamente arrangiati e prodotti (guarda un pò chi c'è dietro, un certo Brian Eno)

Il disco si apre con Square One, delicata e misteriosa nel suo sound morbido e voluttuoso, abile nel rivisitare in chiave più chiara le tematiche e i tratti salienti del precedente album, scartando addirittura la cupezza e la densità atmosferica che regnavano in Parachutes. Il sound dei Coldplay si dirige per questo verso lidi espressivi meno tragici e malinconici, più aperti e solari ma non per questo privi di momenti di assoluto straniamento emotivo (l'introspettiva What If, la più solare e lenta Fix You). White Shadows, al contrario, accellera l’andamento del disco attraverso un groove più marcato e ritmato, che prosegue nella splendida Talk (primo singolo estratto dall'album), significativo esempio del rock più malinconico e atmosferico a cui i Coldplay ci hanno abituato col tempo, un brano che oltre a rappresentare la vetta espressiva del disco, contribuisce ad alimentarne il mood più 'rock' (Speed Of Sound, A Message e la meglio riuscita Low si sciogono lungo questa linea guida).

Ma c'è ancora spazio per momenti più poetici e sognanti (The Hardest Part e Swallowed In The Sea), semplici ma piacevoli, come quelli attraverso cui la ballata conclusiva ‘Til Kingdom Come) chiude il disco.
Altra ottima prova quindi di Martin e soci che, anno dopo anno, continuano incontrastatamente a confermarsi vertice assoluto della musica pop contemporanea; non c'è gruppo che tenga.

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