Voto: 
7.4 / 10
Autore: 
Salvo Sciumè
Genere: 
Etichetta: 
Frontiers Records
Anno: 
2007
Line-Up: 

- Mark Boals - voce
- Magnus Karlsson - chitarra, tastiere
- Linus Abrahamson - basso
- Daniel Flores - batteria

Tracklist: 

1. Beyond The Dark
2. Raise Your Hands
3. Toxic Kiss
4. Bring Down The Moon
5. Running Out Of Hate
6. Dream Makers
7. Whole Again
8. Mistress Of Death
9. Mystery
10. Prisoner
11. You Can Have It All
12. Garden Of Grief

Codex, The

The Codex

The Codex è il progetto nuovo di zecca che unisce il talentuoso chitarrista degli Starbreaker Magnus Karlsson, uno dei maggiori artefici del buon successo ottenuto dai due dischi usciti a nome Allen/Lande, ed il cantante Mark Boals, il quale vanta un passato con Yngwie J. Malmsteen e con i Ring Of Fire, senza tralasciare poi la presenza del giovane e bravo batterista dei progsters svedesi Mind's Eye Daniel Flores.

Ancora una volta, la zona scandinava si mostra incredibilmente dinamica, sempre più ricca di risorse e di talenti musicali, così numerosi da potere ricoprire quasi interamente l'immenso universo della musica pop, rock e metal, lanciando sempre nuove speranze o nuovi progetti, di cui è difficile prevedere la reale longevità e soprattutto lo spazio che saranno in grado di ritagliarsi al di fuori dei propri confini, specie quando la loro proposta, per quanto di indubbia qualità, non presenti idee o caratteristiche tali da farli emergere e spiccare rispetto al resto.
Infatti The Codex va ad accodarsi all'attuale melodic metal nordico già in auge per merito del succitato duo Allen/Lande, rispetto al quale forse si mostra ancor più heavy senza però rinunciare all'alto tasso melodico, ma non reggendo però il confronto con l'ottimo The Battle, nonostante il singer Mark Boals sfoderi una prestazione davvero ammirevole. Anche il songwriting dell'estroso Karlsson è soddisfacente, e l'album scorre via leggero e piacevole, aiutato anche dalla buona produzione e dalla valida performance dei musicisti coinvolti, benché rimanga sempre sullo sfondo la sensazione che qualcosa di più poteva essere (e andava) fatto.

Ritmiche al limite del power, linee iper-melodiche, cori ariosi, innesti strumentali in stile prog/power e neo-classical, sono le caratteristiche principali che si rincorrono all'interno dei vari brani qui presenti, fin dall'opener Beyond The Dark, vicina ad alcune cose di Jorn e dei Masterplan, ma di certo tutte queste caratteristiche si ritrovano in dosi massicce soprattutto in Toxic Kiss.
La dimostrazione di alta tecnica di Karlsson non si lascia attendere, ed una forte testimonianza in tal senso arriva da Bring Down The Moon che sembra però ripescare alcune soluzioni melodiche degli ultimi Europe, mentre Flores e Abrahamson dosano la loro abilità in funzione dei brani più veloci e power-oriented, come la modesta Mistress Of Death o la migliore Mystery, in cui ancora una volta Karlsson lascia il segno grazie a solos veloci ed iper-tecnici che per fortuna non vanno troppo ad intaccare la composizione, o ancora il prog/power della closer Garden Of Grief, che presenta anche cambi di tempo e notevoli intermezzi strumentali.

Così The Codex si mostra anche un lavoro a tratti vario, nonostante il songwriting talvolta tenda un po' a ripetersi, e dal power si passa per l'hard melodico di Whole Again, all'hard n' heavy sempre melodico, ed in tal caso adrenalinico, di Prisoner e di Running Out Of Hate, fino a soluzioni quasi al limite dell'AOR e del pomp, come avviene in Dream Makers e You Can Have It All.
The Codex si rivela in conclusione un album carino e facile all'ascolto, particolarmente consigliato a chi stravede per artisti come Jorn, o il suo progetto Allen/Lande, Masterplan et similia, ma che forse dà il meglio di sé nel breve periodo, destinato probabilmente a calare dopo un po' di ascolti.

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