Voto: 
6.4 / 10
Autore: 
Salvo Sciumè
Genere: 
Etichetta: 
musicbuymail/Artist Service
Anno: 
2008
Line-Up: 

- Phil Vincent - voce, chitarra, tastiere
- Paul Colombo - chitarra
- William Roux - chitarra
- William V. Arnold - basso
- Tane DeAngelis - batteria
- Steve Albanese - batteria

Tracklist: 

1. Welcome Home
2. Killing Me Inside
3. Hard To Find
4. Right Here
5. Led Wait
6. You Make Me Weak
7. Your Time Has Come
8. Since You've Been Gone
9. What We're Looking For
10. Time Killer
11. See Me Through
12. Won't Let You Go/Lost Without You
13. It's All Over

Circular Logik

One

Circular Logik è il nuovo progetto del polistrumentista e compositore Phil Vincent, nome che da un po' di tempo ormai gira nei circuiti melodic hard ed AOR, anche perché reduce da una carriera solista già sostanziosa, seppur non molto nota, che ha avuto inizio nel 1998 con No Turning Back e dalla recente collaborazione dello scorso anno al The Lec Zorn Project con il sottovalutato ed altrettanto poco noto album It Began In The Underground.
Reclutata così e messa insieme per l'occasione una nuova band, che pare sia destinata a proseguire il suo percorso artistico parallelamente alla sua carriera solista, e di cui fanno parte anche gente che aveva già collaborato con lui, come Paul Colombo, Billy Roux e Tane DeAngelis, Vincent presenta il suo nuovo progetto alla circoscritta ma sempre esigente nicchia del melodic hard/AOR con One, un album di hard rock melodico dal titolo nettamente esplicativo sulla natura esordiente dello stesso. Dal punto di vista compositivo infatti il disco ripercorre quelle sonorità da sempre care all'eclettico artista statunitense, abbracciando l'AOR delicato degli esordi per spingersi verso un sound più robusto e tipicamente hard rock con la lieve ed appena percettibile aggiunta di un tocco progressive rock melodico.

Peccato però che il tentativo di dar vita ad un sound più corposo, pieno e muscolare naufraghi di fronte ad una produzione non proprio azzeccata, poco brillante e quasi opaca, che tende un po' a soffocare i suoni ed ingrigire le delicate melodie e le suggestive atmosfere ricreate grazie principalmente ad un songwriting di buon livello, benché altalenante in più di un'occasione.
Emblematici di tale contraddizione, in termini di divario qualitativo tra produzione e composizione, sono in particolare brani come Killing Me Inside e Led Wait, melodiche ed in pieno stile "eighties", dove un po' tutto quanto c'è di pregevole, dal buon lavoro delle chitarre alle accattivanti linee melodiche, viene vanificato da suoni ovattati ed opachi, sicuramente poco confacenti ad una release melodic rock che dovrebbe invece fare della nitidezza e della pienezza del suono le sue prerogative irrinunciabili.
E dire che brani come la più "modern" Hard To Find, una delle poche infatti a non risentire tanto della produzione, l'acustica e cantautorale Right Here, il blues caldo e nostalgico di You Make Me Weak, l'energica ed esplosiva Your Time Has Come, la suggestiva ed atmosferica closer It's All Over, sono tutti chiari esempi di una certa varietà e di un songwriting ispirato, sicuramente capace di affascinare qualsiasi amante di tali sonorità. Di contro però, si possono riscontrare anche alcuni passaggi sottotono, come la banale e mielosa ballad Since You've Been Gone o le insipide Time Killer e See Me Through.
Le divagazioni progressive della modesta opener Welcome Home (in tal caso pure moderniste) o della più riuscita Won't Let You Go/Lost Without You presentano spunti tendenti a differenziare la proposta dell'esordiente combo americano dalla marea di altre uscite melodiche oggi presenti sul mercato, ma risulta evidente che ci sono ancora angoli da limare e, di conseguenza, margini per migliorarsi.

I Circular Logik quindi, almeno in prospettiva, sembrano una band interessante e con tutte le carte in regola per potere regalare qualche soddisfazione ai seguaci di quel mondo affascinante e perduto quale quello del melodic hard/AOR, ma al momento c'è solo da rammaricarsi per aver dato alle stampe un disco che con pochi ma sostanziali accorgimenti avrebbe potuto trovare consensi ben più entusiasti.


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