Voto: 
6.8 / 10
Autore: 
Jacopo Prada
Genere: 
Etichetta: 
Punkcore Records/Goodfellas
Anno: 
2006
Line-Up: 

- Mike Virus - voce
- Phil DeVill - chitarra
- Johnny O. - chitarra
- Brock - basso
- Gabe Sex - batteria


Tracklist: 

1. Worst Enemy (03:01)
2. War's No Game (02:11)
3. Excuses (02:53)
4. Psychopath (01:46)
5. No Time For You (01:49)
6. Rage And Revenge (02:04)
7. Written In Blood (02:28)
8. Fear In The Night (03:01)
9. Russian Roulette (01:40)
10. Secret Agenda (02:19)
11. Youth Offender (02:50)
12. Nothing To Gain (01:50)
13. Paranoia (03:50)
14. Manslaughter (02:29)

Cheap Sex

Written In Blood

Il 1977 ha cambiato la vita di molte persone e fra queste rientra senza dubbio Mike Virus. Dopo aver militato nei The Virus, il cantante californiano dà vita, nel 2002, ad un secondo progetto chiamato Cheap Sex. Fin dall'inizio la Punkcore Records, già produttrice dei primi lavori di Mike, si dimostra disponibile a supportare la nuova band, offrendo i propri studi per le registrazioni di Launch Off To War, esordio discografico targato Cheap Sex. I cinque ragazzi americani girano gli Stati Uniti di palco in palco e si fermano solamente nell'ottobre 2004, giusto per incidere il loro secondo album, Headed For A Brekdown. Passano ancora due anni e viene dato alle stampe il terzo full lenght dei Cheap Sex, Written In Blood, una raccolta di brani scritti quasi interamente durante una lunga tournee che Mike e soci hanno intrapreso con la passione che da sempre li contraddistingue.

Il disco si apre con quella che è probabilmente la migliore canzone del lotto: Worst Enemy. I ritmi serrati, la voce grezza e sgraziata di Mike ed i possenti cori da stadio fanno in modo che all'ascoltatore tornino in mente gli anni d'oro del Punk - Oi! e gruppi storici quali The Exploited e The Business, due fra le colonne portante della succitata miscela. L'opener dell'album si rivela un pezzo pressoché perfetto, sia a livello strumentali che canoro. E' proprio il fattore vocale però ad essere discontinuo nel corso dell'opera, alternando capitoli ben riusciti a brani meno avvincenti. Davvero azzeccati ad ogni modo i vari riff, la vera arma in più di Written In Blood. In primo piano oppure di sottofondo, le parti di chitarra donano all'album un sound tagliente, ma allo stesso tempo melodico. Tutto ciò non merita forse un premio per l'originalità, tuttavia i Cheap Sex si destreggiano piuttosto bene nel loro campo e questo, in fin dei conti, basta ed avanza. Written In Blood, dopotutto, non è un capolavoro assoluto, né un disco memorabile, ma presumibilmente non era nemmeno questo l'obbiettivo della band americana, alla quale invece bastava un prodotto discreto da proporre in sede live, ovvero l'habitat naturale dei Cheap Sex.

Emergere dall'ormai straripante underground Punk statunitense non è sicuramente cosa facile e album come Written In Blood faticano a trovare spazio nella collezione di un ascoltatore medio. Ciò non toglie che i veri appassionati possano apprezzare il disco, disco che comunque si addice ad un pubblico abituato a sonorità di un certo tipo. I Cheap Sex non suonano Punk in stile Good Charlotte o ultimi Green Day ed è quindi difficile che possano soddisfare i gusti dei più raffinati. Musica di strada e testi impegnati dal punto di vista sociale, altra prerogativa del Punk più tradizionale, formano un mix datato ma sempre esplosivo, come testimoniano, fra l'altro, le efficaci Excuses, No Time For You e l'ottima Fear In The Night. Nel finale, inoltre, vale la pena soffermarsi sulla pacata Paranoia, canzone che, con grande successo, si allontana lievemente dalle caratteristiche primarie dell'opera. Il minutaggio complessivo di Written In Blood non è eccessivo (si aggira intorno alla mezz'ora) e ciò permette di ascoltare l'album senza mai annoiarsi. Comunque sia, con un disco di vero Punk non bisogna assolutamente essere troppo esigenti, altrimenti si rischiano davvero delle grosse delusioni.

Quello dei Cheap Sex non è un nome che verrà ricordato in eterno, non c'è dubbio. Nonostante questo, la loro ultima fatica potrà allettare quella fetta di pubblico che ricorda con incredibile nostalgia il 1977 e tutti i gruppi più violenti nati in quel glorioso periodo. Il crescente successo non basta per portare i Cheap Sex in Europa e servirà quindi aspettare ancora qualche anno prima di poter finalmente constatare di persona l'energia sprigionata dal quintetto californiano on stage.


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