Voto: 
7.8 / 10
Autore: 
Salvo Sciumè
Genere: 
Etichetta: 
Atlantic
Anno: 
1994
Line-Up: 

- Gavin Rossdale - voce, chitarra
- Nigel Pulsford - chitarra
- Dave Parsons - basso
- Robin Goodridge - batteria

Tracklist: 

1. Everything Zen
2. Swim
3. Bomb
4. Little Things
5. Comedown
6. Body
7. Machinehead
8. Testosterone
9. Monkey
10. Glycerine
11. Alien
12. X-Girlfriend

Bush

Sixteen Stone

Proprio nel momento in cui nel Regno Unito imperversava il brit-pop e tutte le attenzioni si concentravano sul dualismo Oasis contro Blur, nel 1994 si affacciarono con il loro esordio Sixteen Stone i londinesi Bush, tra le prime band ad esportare il grunge al di fuori dei confini nord-americani. Il leader della band Gavin Rossdale viene più facilmente ricordato per avere sposato la bionda Gwen Stefani che non come leader di questo gruppo, che in patria inizialmente passò quasi inosservato prima di essere rivalutato nel nuovo continente, dove la veloce quanto breve ascesa del grunge era già alle sue battute finali ed i Bush rappresentarono quasi un ultimo appiglio cui aggrapparsi per tenere in vita queste sonorità.
Essi proponevano infatti un grunge molto simile a quello di Nirvana ed in parte Stone Temple Pilots, con un'accentuata componente noise ed una melodicità tipicamente brit-pop, in cui chitarre distorte, riff sporchi e semplici e la voce roca di Rossdale ridiedero nuova linfa vitale al sound di Seattle trasportandolo nel vecchio continente, il quale tuttavia si mostrò parecchio indifferente verso questa proposta, rimproverando loro la banalità dei testi e la struttura scarna ed essenziale dei brani.

Per capire quanto i Bush attingano a piene mani dal sound dei Nirvana, basta ascoltare l'inizio di Little Things, che in maniera evidente si rifà a quello di Smell Like Teen Spirit, ma nel complesso il brano si rivela formidabile nel saper dare un'evidente ed azzeccata impronta melodica che rappresenterà un imprescindibile punto di partenza per lo sviluppo del futuro ed ormai prossimo filone post grunge, mentre le atmosfere ansiose, depresse ed ossessive tipiche del sound di Seattle si riscontrano in brani come Swim e Bomb.
L'album viene però aperto dall'ottima Everything Zen, che fu anche il primo singolo estratto, e vive i suoi momenti migliori con la stupenda Comedown, in possesso di strofe ossessive in tipico stile grunge e refrain più ariosi e melodici, e soprattutto Glycerine, ballata impreziosita dall'interpretazione del singer e dal sottofondo atmosferico ricreato dal violino, certamente la migliore canzone composta dall'act londinese ed indubbiamente tra le più belle dell'intero movimento grunge, nonostante mostri ancora una volta quanto il sound di Rossdale & Co. sia debitore dei Nirvana di Nevermind.
Anche le varie Body e Machinehead, distorte ed incalzanti ma sempre melodiche, la lenta e sommessa Alien, penalizzata però da testi troppo banali, il noise di Testosterone o il breve tributo al punk inglese di X-Girlfriend, sono tutti pezzi che contribuirono a rendere quest'album particolarmente piacevole.

Come già detto Sixsteen Stone riscosse ampi consensi negli Stati Uniti, e solo dopo fu accolto positivamente, pur se accompagnato da una consistente dose di indifferenza, anche in patria. Rossdale comunque riuscì perfettamente nel suo intento di plasmare il grunge più pop-oriented di Nevermind con la melodicità del brit-pop, esportando così il suddetto genere dai ristretti confini del nord-ovest statunitense al Regno Unito.


NUOVE USCITE
Filastine & Nova
Post World Industries
Montauk
Labellascheggia
Paolo Spaccamonti & Ramon Moro
Dunque - Superbudda
Brucianuvole
Autoprod.
Crampo Eighteen
Autoprod..
BeWider
Autoprod..
Disemballerina
Minotauro
Accesso utente