Voto: 
4.5 / 10
Autore: 
Edoardo Baldini
Genere: 
Etichetta: 
Massacre Records
Anno: 
2009
Line-Up: 

- Johnny Haven - voce
- Alexander Kjeldsen - chitarra
- Thue Møller - basso
- Tobias Høst - batteria


Tracklist: 


1. It Came From The North (03:02)   
2. Cloven Hoof (03:20)   
3. Carnivora (03:26)
4. Eight Legged Omen (04:53)   
5. Repentance (Burned On The Stake) (03:08)   
6. Father They Call Me The Heretic (04:15)
7. He Who Whispers In The Back Of Us All (04:43)   
8. Evangelical Cannibal (04:07)   
9. Unspeakable (04:02)   
10. Live The Goat (04:09)   
11. Rewakening (04:36)   
12. My Apostacy (03:26)

Burning, The

Rewakening

Sulla scia degli storici Artillery, negli anni Novanta la Danimarca ha visto nascere innumerevoli realtà che hanno cercato di sovrapporre al tessuto Thrash di base il feeling tipico del Death scandinavo o d’oltreoceano; se nel caso particolare degli Hatesphere questo connubio è risultato valido e abbastanza efficace, per tutte le altre formazioni giunte sotto significativi contratti discografici nell’ultimo decennio gli esiti non possono essere reputati soddisfacenti: testimoni di quest’ultima scuola che non ha aggiunto elementi originali ad un genere ormai difficile da innovare ed evolvere, i The Burning tornano a distanza di due anni dal debutto discografico Storm The Walls, già pubblicato nel 2007 dalla tedesca Massacre Records.

Suddivisa in dodici tracce che si soffermano con pregiudizio sui valori della fede cristiana, Rewakening è un’opera che appare scarna e povera d’idee fin dall’incipit It Came From The North. La pecca principale dell’album si rileva immediatamente nell’ambito vocale, deludente ed incapace di garantire l’approccio impetuoso che il sound dei The Burning vuole trasmettere. Affiancato dall’ex Hatesphere Jacob Bredahl, il cantante Johnny Haven rimane in equilibrio tra il tono tagliente del Thrash e quello profondo del Death, rallentando fortemente l’andamento dell’architettura musicale. Brani come Cloven Hoof o Evangelical Cannibal fanno risaltare di certo l’ambito tecnico della band, rappresentato in particolar modo dalla sezione ritmica, ma evidenziano anche le debolezze di un gruppo che propone un song-writing confusionario e poco consapevole. I chiari riferimenti allo stile dei Death di Chuck Schuldiner si ritrovano in pezzi come Carnivora, abbastanza antiquato se confrontato con gli episodi che hanno scritto la storia del genere. La registrazione appare sicuramente ben curata ma questo elemento accomuna ormai tutte le uscite del panorama estremo, non risultando più un aspetto di forza del disco; pur rammentando l’epiteto di “Miglior live band del 2008” conferito ai The Burning da autorevoli critici del settore, si deve ammettere che la sostanza che giace in un disco come Rewakening è insufficiente e poco consona agli sviluppi contemporanei del genere.

La scena estrema danese non è mai riuscita ad eguagliare quella degli altri Paesi scandinavi, perché dai tempi di Mercyful Fate e Artillery nessuna nuova leva è stata capace di proporre soluzioni d’avanguardia, pur disponendo di prestigiosi contratti (basti pensare a quello con Nuclear Blast per i Mnemic). Ci si auspica che i The Burning riescano ad affinare il proprio stile, allontanandosi dalla celebrazione male interpretata dei fasti del genere.

NUOVE USCITE
Filastine & Nova
Post World Industries
Montauk
Labellascheggia
Paolo Spaccamonti & Ramon Moro
Dunque - Superbudda
Brucianuvole
Autoprod.
Crampo Eighteen
Autoprod..
BeWider
Autoprod..
Disemballerina
Minotauro
Accesso utente