Voto: 
7.6 / 10
Autore: 
Salvo Sciumè
Etichetta: 
Columbia
Anno: 
1998
Line-Up: 

- Jeff Buckley – voce, chitarra
- Eric Eidel - batteria
- Mick Grondahl - basso
- Parker Kindred - batteria
- Michael Tighe - chitarra

Tracklist: 

Disc 1
1. Sky Is A Landfill
2. Everybody Here Wants You
3. Opened Once
4. Nightmares By The Sea
5. Yard Of Blonde Girls
6. Witches’ Rave
7. New Year’s Prayer
8. Morning Theft
9. Vancouver
10. You And I

Disc 2
1. Nightmares By The Sea
2. New Year’s Prayer
3. Haven’t You Heard
4. I Know We Could Be So Happy Baby (If We Wanted to Be)
5. Murder Suicide Meteor Slave
6. Back in N.Y.C.
7. Gunshot Glitter
8. Demon John
9. Your Flesh Is So Nice
10. Jewel Box
11. Satisfied Mind

Jeff Buckley

Sketches (For My Sweetheart the Drunk)

Prematuramente portato via dalle acque del Mississipi nel 1997 a soli trenta anni, Jeff Buckley incarnò la figura del ragazzo fragile e tormentato, tipico del periodo circoscritto, dominato dalle depresse musicalità del Grunge e da liriche ribelli e spesso incentrate su temi di protesta e rivalsa, contemporaneamente però Jeff rappresentò una delle voci più belle di quella decade e un artista di culto per le generazioni che crebbero con lui, e tutto questo grazie ad un solo ma notevole lavoro, Grace. Inoltre la sua vena ispirativa e compositiva sembrava non conoscer tregua, tanto che molte furono le canzoni da lui scritte e per evidenti ragioni mai del tutto completate, e proprio tutte queste composizioni andarono a finire in Skethces (For My Sweetheart The Drunk), le quali canzoni seppur siano prese ad uno stato grezzo e non ancora affinato, è proprio nella loro cruda genuinità che mettono in mostra tutta l’essenza e la genialità di quest’artista. Quello che è il suo secondo album infatti uscì nel 1998, quindi postumo, sotto il benestare della madre e l’impegno di alcuni amici, tra i quali Chris Cornell, e proprio come recita il titolo si tratta di abbozzi, schegge, frammenti, che dovevano costruire nelle previsioni del suo autore un album, probabilmente ben diverso da quello che alla fine è venuto fuori. Evidente infatti che l’album risulti prolisso, manifestatamente incompleto, nella sua seconda parte in special modo, ma comunque piacevole e soprattutto rappresentativo della capacità di Buckley di sperimentare ed improvvisare durante il processo formativo delle sue creature.

Delle oltre venti traccie presenti molte sono quelle meritevoli di perticolare menzione, la struggente ballata Everybody Here Wants You, brano che, insieme a I Know We Could Be So Happy Baby (If We Wanted to Be), doveva rappresentare il degno erede di Lover, Should've Come Over, la lenta e commovente Opened Once, l’incalzante e disperata Nightmares By The Sea, in seguito coverizzata dai Katatonia, sono tutte un magnifico esempio dell’abilità compositiva di Buckley nel tessere trame melodiche e liriche capaci di esternare la vulnerabilità e la tormentata indole del suo autore, mentre il Rock grintoso di Sky Is A Landfill, il Grunge melodico di Yard Of Blonde Girls, e la più particolare e lievemente retrò e beatles-iana Witches’ Rave, anch’essa bellissima, testimoniano la versatilità di un’artista a 360 gradi. Gran parte delle suddette canzoni sono tratte dal primo disco di Sketches, in quanto nel secondo più visibile è il carattere provvisorio ed incompiuto dell’opera, comunque si potrebbero segnalare le tre song poste in chiusura, Your Flesh Is So Nice, che ancora una volta fa capire come l’attualità dell’alternative e del Grunge in lui conviva con le innumerevoli influenze cantautorati del padre ed altri artisti del passato, da Van Morrison ad Edith Piaf, e poi Jewel Box, altra sofisticata ballata acustica, ed il dolce gospel/blues sommesso di Satisfied Mind.

Naturale che sia Grace il vero ed unico capolavoro di Jeff Buckley, ma Sketches è comunque indicativo di un’artista al di fuori del comune, in possesso di doti compositive eccellenti e di un talento purtroppo non del tutto espresso a causa della prematura scomparsa, quella che fu definita la voce angelica degli anni ’90, in grado di affrontare qualsiasi tonalità e musicalità con uguale efficacia.
 

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