Voto: 
7.3 / 10
Autore: 
Leonardo Cammi
Genere: 
Etichetta: 
MTM Music/Frontiers
Anno: 
2006
Tracklist: 

1. It Comes In Waves
2. Church Of Disney
3. Big Sun
4. I Don’t Think She Misses Me At All
5. Me And My Invisible Friend
6. The Massage
7. In The Dim Light Of A Brand New Day
8. Invisible
9. Pray For Rain
10. That Song
11. Fake Horizon
 

Martin Briley

It Comes in Waves

Lavoro all’insegna di un AOR-pop a tratti sofistificato a volte sin troppo leggero per Martin Briley, polistrumentista che ha vissuto molteplici collaborazione nel passato.
It Comes In Waves è il suo nuovo lavoro solista dopo i successi degli anni ‘80 e nelle undici tracce del lavoro Martin riversa il suo gusto per un rock melodico che mai esce dalle righe, precisino e accogliente, che non disdegna anche l’uso di sezioni di fiati, come nel caso dell’ottima Me And My Invisible Friend.
Luci soffuse e sempre più soft ci avvolgono invece nella strascicata lenta The Massage, una song accattivante che ci fa conoscere il lato più intimista e bluesy dell’autore; la song è impreziosita da uno struggente e riuscitissimo assolo di chitarra che accompagna in modo sinuoso la linea vocale, sostenuta da un drumming appena appena pronunciato.
Briley è arcinoto per aver collaborato con artisti del calibro di Pat Benatar, Celine Dion, Michael Bolton, Meat Loaf e moltti altri ancora; in questo disco l’artista condensa le sue emozioni e il suo bagaglio di esperienze a favore di un sound sempre delicato, un rock appena pronunciato che fa dell’emozione la sua cartina di tornasole.
Su tutte le track citiamo anche Pray For The Rain, una song di rara delicatezza e dolcezza, senza mai scadre nelle sdolcinature eccessive.
Il CD viene chiuso da una delle migliori canzoni del lotto, ossia quella Fake Horizon che sembra scritta appositamente pur essere ascoltata in lunghe trasferte in macchina, grazie all’andamento scanzonato e ritmicamente sottolineato.

Il placido artwork di copertina, che raffigura un trampolino da piscina piantato nel deserto circondato da un cielo azzurrissimo, rende l’ideale quieto e tranquillo (ed anche un po’ sognante) che vuol trasmettere il disco.
L’interpretazione al microfono non è mai “da manuale del virtuosismo” ma accoglie in pieno le melodie dolci scritte dalla chitarra e le fa proprie, amplificando l’enfasi e permettendo agli assoli, sempre dilungati e soffusi, di emergere nel giusto modo. Nel complesso It Comes In Waves è un CD che piacerà a tutti gli intenditori di AOR romantico e delicato e a chi ama l’intrattenimento più leggero e tranquillo, ma eseguito con classe.

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