Voto: 
7.0 / 10
Autore: 
A. Giulio Magliulo
Etichetta: 
Trovarobato
Anno: 
2012
Line-Up: 

Paolo Iocca: quasi tutto + voce

Shannon Fields:  horrible noises on synthesizers, junk objects and toys, percussion, electronics and things with strings

Gianluca Giusti: piano on 2 and 9

Simone Cavina: drums and cymbals on 2 and 9

Andrea Perillo (A Toys Orchestra): drums on 8

Sayda Canizares: backing vocals on 6

Jon Natchez (Beirut): baritone saxophones on 9

Iosonouncane: vocal drones on 10

Tracklist: 

1. Forewords
2. Our Glowing Days
3. Essay On Holography
4. The Secret Abilities
5. Low Tide Lost At Sea
6. Stormily Reassuring
7. Dusk Jockey
8. Immortal Bliss
9. A Minimal Anthem
10. An Angel Was Seen On The Crime Scene

Boxeur the Coeur

November Uniform

Boxeur The Coeur è la nuova creatura di Paolo Iocca e Paolo Iocca è stato il leader dei Franklin Delano, una delle formazioni più ‘americane’ mai avute in Italia. Smessi quei panni, dopo l’ulteriore esperienza Blake/e/e/ , l’enorme talento creativo di Paolo oggi si avvicina a filoni contemporanei che a definirli  potrebbe essere riduttivo e limitante.

Certo, la fascinazione per le ‘elettroniche’ degli  ‘80 e dei ‘90’ è ben presente in surrogati di glo-fi e chillwave, così come un certo gusto anarchico per il patchwork psichedelico, ma quella che emerge forte da tanto corredo sonoro è una vena semplicemente e squisitamente pop che evita le implicazioni kitsch che altrimenti sarebbero dietro l’angolo e che informa tutte le tracce,  qualunque sia la loro declinazione di base.

Il vocoder di rito in Forewords inaugura l’album come un canto propiziatorio di gioie a venire e si resta da subito invischiati in gommose paludi sintetiche; la barocca Our Glowing Days glorifica il pop di cui si diceva prima, abbeverandosi a fonti nobilissime, suonando come una Velouria dei Pixies eseguita dagli Stereolab.

E ancora acidità dancefloor eighties in Essay On Holography  e l’ingombrante presenza di Beatles e Sid Barrett in The Secret Abilities.

Poi c’è la notturna e luminosa parentesi di Low Tide Lost At Sea prima di riprendere i  giochi con le  cadenze di  Stormily Reassuring, piccolo compendio di modernariato pop.

Infine segnaliamo Immortal Bliss ergo Frank Black che sogna gli M83, mentre A Minimal Anthem è il geniale cavallo di Troia che ribadisce che questa produzione italiana è un evento di portata internazionale.

Perché Boxeur The Coeur non sfigurerebbe affatto in un tour immaginario al fianco di gente come i già citati M83 o Panda Bear o Neon Indian, per fare un paio di nomi dal giusto hype,  perché Paolo si sentirebbe  molto più libero di sperimentare, improvvisare e giocare senza troppe sovrastrutture o calcoli e questo è facilmente ravvisabile sia nel suo passato che – per chi ha avuto modo di vederlo in azione ‘on stage’ – nel suo presente già post-moderno.  

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