Voto: 
7.8 / 10
Autore: 
Jacopo Prada
Genere: 
Etichetta: 
Autoproduzione
Anno: 
2007
Line-Up: 

- Diego Andreasi - voce e chitarra
- Chris Kaufmann - chitarra
- Marco Comi - basso
- Stefano Speri -batteria


Tracklist: 

1. Intro (00:47)
2. Last Minute (05:11)
3. Blues Alone (03:49)
4. All Along The Watchtower (05:27)
5. Everyday (I Have The Blues) (04:24)
6. Gotta Serve Somebody (05:35)
7. Like A Rolling Stone (08:32)
8. That's The Sign (04:41)
9. Help Me (06:39)
10. I Shall Be Released (05:24)
11. Lullaby (03:52)

Bolzano City Blues

Last Minute

La storia dei Bolzano City Blues comincia nel 1997, quando alcuni amici accomunati dalla passione per il Rock decidono di mettere su un complesso. Numerosi sono i cambi di formazione, perlomeno fino al 2003, quando la line up finalmente si stabilizza ed il progetto prende direzioni più chiare. Diego Andreasi (chitarra e voce), Chris Kaufmann (chitarra), Marco Comi (basso) e Stefano Speri (batteria) hanno nel sangue i Led Zeppelin di Robert Plant e Jimmy Page, i Dire Straits di Mark Knopfler, ma anche grandi artisti come Eric Clapton, Jimi Hendrix e Bob Dylan. Dall’influenza di questi maestri della musica e dalla passione per il Blues nasce Last Minute, primo full lenght del gruppo bolzanino, un disco sudato, partorito dopo mesi e mesi di arduo lavoro.

Dopo una breve introduzione tratta da Documentari Sonori Vol. 2 (una raccolta di suoni e rumori urbani creata da Tiziano Popoli), si inizia a fare sul serio con la titletrack dell’album. Il brano, cinque minuti di virtuosismo strumentale, potrà spaventare chi non mastica pane e Blues tutti i giorni, ma mette in chiaro fin da subito le capacità del combo altoatesino, in special modo quelle di Chris. Il chitarrista incanta l’ascoltatore grazie ai suoi assoli prolungati, ben supportati dalla seconda chitarra di Diego e da una sezione ritmica impeccabile. Purtroppo la produzione del disco non rende alla perfezione tutti i passaggi, in quanto abbastanza grezza. Di certo, però, è grazie ad essa che Last Minute acquisisce un sound particolarissimo, che lo caratterizza dalla prima all’ultima nota.

Nell’album non c’è spazio solo per il Blues, e la dimostrazione arriva con la cover di All Along The Watchtower, canzone suonata e risuonata da numerose band nel corso degli anni. Il pezzo, scritto originariamente da Bob Dylan, viene proposto in una chiave pacata e flemmatica, dove la calda voce di Diego si fonde alla perfezione con le parti strumentali eseguite dai suoi compagni di formazione. Altra ottima cover è Like A Rolling Stone, nella quale emerge tutto l’amore dei Bolzano City Blues per il Rock. Uno dei pregi di Last Minute è la varietà che lo contraddistingue: al Blues intriso di Funk di Everyday (I Have The Blues) si contrappone infatti una canzone soave e rilassata come That’s The Sign. A seconda dei gusti si apprezzerà maggiormente l’una o l’altra. Ciò che più sorprende è comunque la capacità, da parte del complesso altoatesino, di mescolare elementi diversi con estrema naturalezza e tanta creatività. Il compito di chiudere l’album spetta a Lullaby, una deliziosa perla semi-acustica dalle forti tinte romantiche.

Sarà forse per i dieci anni di attività, sarà per la preparazione tecnica, ma Last Minute appare come un lavoro maturo e completo, adatto non soltanto agli appassionati del genere. Nonostante le tante cover proposte, i Bolzano City Blues danno già l’idea di essere ottimi compositori, non possono che confermarlo i tanti concorsi vinti dal 2003 ad oggi. L’unica pecca del full lenght, a mio parere, è la produzione, che troppo spesso non rende giustizia ai suoni del disco, e finisce così per penalizzare, seppur minimamente, il gruppo di Bolzano. Un plauso finale va all’artwork di Last Minute, finemente realizzato e curato nei minimi particolari. Bravi, avanti così!

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