Voto: 
8.4 / 10
Autore: 
Paolo Bellipanni
Genere: 
Etichetta: 
Warp
Anno: 
1998
Line-Up: 

- Mike Sandison & Marcus Eoin - Programming, Composizione

Tracklist: 

1. Wildlife Analysis
2. An Eagle In Your Mind
3. The Color Of The Fire
4. Telephasic Workshop
5. Triangles and Rhombuses
6. Sixtyten
7. Turquoise Hexagon Sun
8. Kaini Industries
9. Bocuma
10. Roygbiv
11. Rue The Whirl
12. Aquarius
13. Olson
14. Pete Standing Alone
15. Smokes Quantity
16. Open The Light
17. One Very Important Thought

Boards of Canada

Music Has the Right to Children

Music Has The Right To Children. Lo dicono i Boards Of Canada nel titolo di quello che è tutt'ora considerato il loro grande capolavoro, la testimonianza più limpida del loro genio elettronico. Nati verso la fine degli '80 come vero e proprio agglomerato di artisti, il gruppo scozzese vive i primi anni di carriera sotto l'ala protettrice dei maestri Autechre, e il che è tutto un programma: Marcus Eoin e Mike Sandison, ultimi elementi rimasti nel progetto dopo un progressivo abbandono, vengono infatti ingaggiati dalla Warp (di cui fanno parte gli Autechre stessi), rilasciano Ep e mini-cd a volontà e nel 1995 pubblicano il loro primo disco, Twoism, seguito un anno dopo dal successivo Hi Scores, in cui il linguaggio compositivo della band comincia a raffinarsi attraverso un morbido ambient paesaggistico e un'elettronica soave, quasi onirica.

Dopo aver girato tutto il Regno Unito grazie ad un'intensa attività live e dopo aver triplicato un pubblico in continuo aumento, la Warp non perde tempo e li trasforma in uno dei suoi gruppi di punta: nel 1998 esce Music Has The Right To Children, perla che, purtroppo, non si ripeterà nei quattro lavori successivi In A Beautiful Place Out In The Country (2000), Geogaddi (2002), The Campfire Headphase (2005) e Trans Canada Highway (2006).

Il disco in questione non solo rappresenta l'apice della produzione dell'act scozzese, ma si inquadrà come una delle migliori uscite in ambito elettronico degli anni '90. A regnare in Music Has The Right To Children vi sono principalmente tre aspetti evidenti e non trascurabili: una vena ambient-naturalistica che trasuda sia nel sound (Wildlife Analysis, Bocuma, Open The Light) che nei titoli delle canzoni, un linguaggio compositivo minimalista ed essenziale in cui si percepisce chiaramente l'influenza giocata dagli Autechre , ed infine un apparato ritmico instabile e irregolare (la superba An Eagle In Your Mind) ma estremamente trascinante, soprattutto nei casi in cui i Boards Of Canada entrano in contatto con ritmi tipicamente hip-hop (Smokes Quantity, Telephasic Workshop). L'album si presenta così come uno continuo alternarsi di distensioni atmosferiche dal forte sapore psichedelico e irrigidimenti elettronici di invidiabile ricercatezza: la componente ambient si rivela così attraverso fumosi arrangiamenti che evidenziano il lato più splendidamente onirico della musica del duo scozzese, ma è nella dimensione puramente elettronica che il disco compie il passo in avanti: il mood ipnotico di Sixtyten e Rue The Whirl, le trascinanti ritmiche di Pete Standing Alone e le aperture melodiche della stupenda Roygbiv testimoniano infatti la maestria con cui i Boards Of Canada dirigono un ensemble sonoro originale e dall'irresistibile fascino.

Intimo, delicato, quasi timido nel suo rimanere sospeso a tutti i costi in un'atmosfera di incorruttibile quiete, Music Has The Right To Children rappresenta tutt'ora una delle opere imprescindibili dalle quali bisogna passare per conoscere fino in fondo lo scenario elettronico della decade passata, proprio in quanto sua espressione peculiare e inimitabile.
Peccato soltanto che, al contrario degli Autechre, il duo scozzese non sia mai riuscito fino in fondo a lasciare un'impronta indelebile sugli andamenti futuri dell'elettronica, sembrando (nel suo splendore) più un caso isolato che un'opera fondamentale a livello storico. In ogni caso, una pietra miliare.


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