Voto: 
8.0 / 10
Autore: 
Sergio Galici
Genere: 
Etichetta: 
CCP Records/Andromeda
Anno: 
2007
Line-Up: 

- Njord - voce, chitarra
- Dominus Noctis - basso, tastiera, batteria


Tracklist: 

1. Queen of Dying Beauty
2. My Hunger for Human Suffering
3. Ultimate Scapegoat
4. The Blazing Torch of Tragedy
5. Victory of the Dead
6. Black Winged Night
7. Behind the Mirror
8. Dead Children Choir
9. Life's True King

Bluteszorn

Victory Of The Dead

Il Black Metal è un genere che sta continuando ad evolversi sin dalla sua nascita, in silenzio, nascosto nell'ombra dell'underground, lontano da ogni fenomeno mediatico.
Molte band, soprattutto dal '90 in poi, hanno cercato di mantenere sì le tematiche oscure e macabre del primo Black, ma si sono incentrati soprattutto nel mescolarlo ad altri generi, per renderlo più originale.
Alcuni invece hanno deciso di rimanere nell'ambito "Old School", senza apportare alcun cambiamento: questo, per quanto possa sembrare, non è assolutamente un'incapacità delle band di produrre qualcosa di originale, o almeno, non in tutti i casi.

I Blueteszorn hanno deciso di applicare quest'ultima decisione, sia per motivi affettivi, sia perchè il loro legame con le atmosfere primordiali che li hanno influenzati si sono irrimediabilmente intrise nel loro stile musicale.
Dopo aver pubblicato nel 2005 il CD De Odio Mortuorum In Viventes, nel 2007 la CCP Records decide di dare la luce (per così dire...) al loro ultimo lavoro: Victory Of The Dead.
É incredibile come un cd di una durata così esigua, pari a quella dei primi cd dei Mayhem possa concernere in sè così tanti lati del Black Metal, pur mantenendo un sound prettamente grezzo ed ancestrale, riallaccia ndosi così a gruppi come gli Immortal e i Darkthrone.
La voce di Njord assume tonalità traballanti da un sussurrato ad uno scream acutissimo, che dona ampie sfumature e colore alle canzoni.
La prima traccia del CD, Queen Of Dyng Beauty, è una mescolanza di campionamenti Invernali ed Oscuri e di un sound teatro e schizoide, come se provenisse da un antro a noi sconosciuto: è un vero e proprio tuffarsi all'interno del mondo dei due musicisti che hanno coltivato sin dalla loro passione per il Black che appare addirittura morbosa, anche dal modo in cui si presentano nella biografia del loro sito ufficiale.
É inoltre possibile notare un ampio uso delle tastiere e di sonorità prettamente medievali in canzoni come My Hunger For Human Suffering e Black Winged Night: la prima vede un mutamento del sound iniziale sovrastato da un uso di campionamenti e di tastiere che sono apparentemente, all'inizio dell'ascolto, in secondo piano, ma che a metà della traccia diventano addirittura protagoniste della traccia stessa; la seconda invece è una tetra e inquietante ballata celtica, accompagnata da un testo prettamente esoterico cantanto da un Njord che è più un narratore che un vero e proprio cantante, poichè si incentra maggiormente a raggiungere tonalità molto basse e non scream acuti e laceranti.
Probabilmente la traccia Cult del CD è l'omonima dello stesso: Victory Of The Dead ha in se tutte le caratteristiche del Black Metal old School Europeo, fortemente influenzata soprattutto da gruppi come i già citati Immortal.
Il loro aggancio alle sonlorità norvegesi è tuttavia fortemente percepibile nella quarta traccia del disco, The Blazing Torch Of Tragedy che tuttavia vede al suo interno un uso delle tastiere e di chitarre pulite che creano un atmosfera molto cimiteriale, addirittura gotica.

Behind The Mirror è forse l'unica traccia dove la grande passione dei Dimmu Borgir da parte del socondo componente della band, Dominus Noctis, è "visibile", anche se un'intermezzo ambient o addirittura Avant-Ganrde distoglie la verosimiglianza tra i due gruppi.
Alla fine del CD ci si trova davanti a due stupende tracce che sono rispettivamente Dead Children Choir e Life's True King.
La prima assume sonorità addirittura vicine a un Doom/Black Metal non ben definito, che marca notevolmente l'incredibile originalità della band, che si dimostra in grado di mantenere l'attitudine "True" senza abbandonare mai le sonorità grezze e nordiche, di cui l'ultima traccia Life's True King ne è una pratica dimostrazione.
Victory of the Dead è in sostanza un CD puramente basato su classiche sonorità ma spinto verso un'avanguardia molto personale ed elitaria, che dona alla band un'originalità degna di massimo rispetto.

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