Voto: 
7.8 / 10
Autore: 
Marco Lorenzi
Genere: 
Etichetta: 
Elevator Records
Anno: 
2008
Line-Up: 

- Filo - voce, chitarra, banjo, pianoforte
- Burdo - chitarra
- Sym - basso
- Luigi - batteria, percussioni


Tracklist: 

1. The Mosquito (02:38)
2. Tight (03:11)
3. Julio's Wine (04:02)
4. Back To Me (No Reason To Stay Anymore) (03:57)
5. Fakir (03:11)

Blue Cantina, The

The Laguna Sessions

Quanto è strana la sensazione che si prova nell'ascoltare un disco che ci rimanda senza indugi ad un'epoca, quella degli anni '70, che magari non abbiamo vissuto in prima persona ma ascoltato e respirato in giornate di prima adolescenza? Una scossa del genere, a noi, fa sempre un effetto particolare. Un pizzico di stupore, misto ad un senso di compiacimento se le cose, oltre tutto, riescono davvero.
E' il caso dei The Blue Cantina, formazione nata non molto tempo fa dalle parti di Ravenna, che con questo EP dal titolo The Laguna Sessions, vuole far vibrare gli amplificatori con un Rock vecchio stampo, costruito su linee semplici e dirette in chiave Blues.

Non è di facile interpretazione, né particolarmente avezzo alle etichette, il suono di questo mini in cinque tracce, nelle quali i quattro ragazzi romagnoli riescono a condensare spruzzate di svariate correnti fino a confezionare un prodotto eterogeneo e di sicuro impatto.
Basti pensare alla forza emotiva insita nella coppia d'apertura formata dall'incalzante The Mosquito e dalla sorellina Tight, che apre a dovere il sipario sui The Blue Cantina. La sezione ritmica è peculiare, nell'impianto scenico del quintetto, che si completa con una parte di chitarre essenziale e curata nei minimi dettagli. Anche Julio's Wine recita alla perfezione il copione ideato in The Laguna Sessions, non senza qualche virata di stile che fa emergere virtuosismi particolarmente apprezzati negli arrangiamenti.

Back To Me (No Reason To Stay Anymore), invece, è il colpo ad effetto, il valore aggiunto dell'EP dei The Blue Cantina. Il romanticismo vagamente retro del quintetto ravennate si consolida definitivamente in questa ballata dal sapore di almeno tre decenni ormai passati. E' per certi versi stupefacenti trovarsi nel bel mezzo di un tempo che con le atmosfere attuali non ha nulla a che fare.
Le tonalità dolci e rarefatte del pezzo lasciano presto la scena a Fakir, che fa tornare i The Blue Cantina in tutta la loro incalzante verve.
C'è poco altro da aggiungere, a quanto già detto. The Laguna Sessions rappresenta una graditissima sorpresa, che metterà senza dubbio l'acquolina ai nostalgici ma che finirà col conferire a questo quintetto tutto italiano, importanti riconoscimenti.


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