Voto: 
7.0 / 10
Autore: 
Paolo Bellipanni
Genere: 
Etichetta: 
Elektra
Anno: 
2002
Line-Up: 

- Christian - voce
- Simon - chitarra, cori
- Tomas - basso
- Marcus - batteria


Tracklist: 

1. Caught A Glimpse
2. Pitiful
3. Sleepwalking
4. Cute Boring Love
5. Endings, The
6. You Can Hide It
7. Thought Like Flames
8. Time Will Change Your Heart
9. Painting
10. Midnight
11. Coming Back To Life
12. She Shut Your Eyes
13. Silence

Blindside

Silence

Con questo Silence, terzo album in carriera, i giovani Blindside, di terra natia svedese, approdano definitivamente nel mondo del successo e del business discografico, grazie anche all'enorme supporto che i cristianissimi P.O.D. hanno dato loro, conducendoli a sposare la loro stessa etichetta (Elektra). Quindi un salto in avanti che ha portato i Blindside ad affrontare una realtà ambigua come quella del mainstream, al cui interno si crogiolano in un estasi di conflitto i soliti pseudo-gruppi iperpubblicizzati (ma che in un mondo sano non venderebbero un disco) ed altri con capacità realizzative indubbiamente maggiori. I Blindside fanno sicuramente parte di questa seconda realtà, e infatti ascoltando Silence ce ne possiamo tranquillamente rendere conto; si tratta di un album molto semplice, basato su un crossover/nu-metal tradizionale ma a cui va ad aggiungersi una vena hardcore che, di conseguenza, allarga gli orizzonti espressivi del quartetto scandinavo.

Ce ne possiamo rendere conto ascoltando la bellissima Time Will Change Your Heart, brano massiccio, tutt'altro che banale, carico e rabbioso, emblemizzato dalle scariche scream del singer Christian, il quale dimostra grosse capacità vocali, alternando parti pulite (come un pò tutto il nu-metal odierno ci ha abituato) ad altre che rasentano la furia dell'hardcore. Nonostante l'album non ecceda in bellezza e non presenti molti spunti originali, si possono in ogni caso trovare momenti più interessanti come accade nelle piacevoli Painting e Pitiful, la prima molto melodica e riflessiva, la seconda invece spinta verso lidi più tipicamente alt-rock, che quindi diversificano il brano dagli altri, fissati quasi completamente sulle basi e le tipologie espressive del crossover-nu metal. Sonorità molto più evocative e alternative vengono riprese nella sesta You Can Hide It: su questa falsariga il disco continua instancabilmente a sfornare pezzi dopo pezzi, abbastanza simili l'un l'altro, ma ma comunque in grado di un minimo di variazione, come dimostrano brani prettamente legati al "grezzume" nu-metal e un po' privi di idee (Coming Back To Life, The Endings) a brani decisamente più sofisticati e raffinati come Caught A Glimpse e la conclusiva Silence, oppure come in Thought Like Flames, piacevole alternarsi di momenti più lenti e riflessivi e di altri senza dubbio maggiormente incisivi.

Da come avrete ben capito, si tratta quindi di un album che mescola nel pentolone rock-crossover, nu-metal e tematiche cristiane, continuando un pò sulle coordinate dei 'compagni di catechismo' P.O.D., anche se in maniera sicuramente più emozionante. Al di là dei pregiudizi e dei preconcetti riguardanti una scena musicale ambigua e controversa come quella nu-metal, questa band ha portato avanti in maniera più che discreta la propria proposta musicale, sfornando un disco infantile nelle sue pecche ma piacevole nelle sue melodie.

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