Voto: 
7.5 / 10
Autore: 
Jacopo Prada
Genere: 
Etichetta: 
Five Point Records
Anno: 
2007
Line-Up: 

- Geert Van Der Velde - voce e chitarra
- Jurgen Hakkeling - basso
- Sander Bos - sintetizzatori e archi
- Rienk Bakker - pianoforte
- Menno Vos - batteria


Tracklist: 

1. Moving Through A Crowd (03:56)
2. To Give Up The Summit (04:38)
3. A Letter In Sonics (Send This Home) (04:24)
4. The Good Forecast (04:54)

Black Atlantic, The

Send This Home

I The Black Atlantic non sono altro che l’ennesimo progetto musicale di un artista chiamato Geert Van Der Velde. Lo stesso artista che portò alla ribalta, grazie al suo inconfondibile timbro vocale, un gruppo ormai storico come gli Shai Hulud. Lo stesso che tiene in vita oggi, con i suoi Miscreants (fino a qualche tempo fa The Architect), un genere i cui stilemi risentono ancora della sua influenza: il Metalcore. Stavolta, però, non troveremo Geert ad urlare sopra un palco quasi fosse indemoniato. No, perché i The Black Atlantic mettono in mostra il lato più poetico e meno conosciuto del cantante olandese. Nato quasi per scherzo, il gruppo vede proprio in Geert l’artefice assoluto di un successo insperato, un successo che ha permesso alla band di suonare sia in Europa che negli Stati Uniti, ottenendo sempre risultati incoraggianti. Send This Home, primo lavoro del combo olandese, viene registrato nell’autunno 2006. Uscito inizialmente come autoproduzione, il disco attira l’attenzione di svariate etichette discografiche, fra cui l’americana Five Point Records, che decide di ripubblicarlo nell’estate del 2007.

Il mini si presenta fin da subito come un lavoro tipicamente underground, più incentrato sui contenuti che non sulla forma in cui essi vengono espressi. Si hanno perciò una copertina non eccezionale ed un libretto essenziale, a cui però subentrano, non appena iniziato l’ascolto, quattro tracce di una bellezza a dir poco sopraffina. Le coordinate stilistiche dei brani rimandano ad act del panorama Indie quali Elbow e Elliott Smith. La voce di Geert si mostra come mai aveva fatto in precedenza. Dietro la facciata, dietro lo screamer, dietro il frontman scatenato c’è un ragazzo normalissimo, con le sue paure ed i suoi dubbi. Un ragazzo che però sembra magico: ovunque metta mano, Geert riesce sempre a trasformare semplice musica in poesia. Lo aveva fatto con gli Shai Hulud e lo fa ora, in maniera diversa, ma non meno incantevole, con i The Black Atlantic.

L’iniziale Moving Through A Crowd mette in evidenza il volto più energico e frizzante della band, capace di suscitare nell’ascoltatore sensazioni estremamente piacevoli e spensierate. Moving Through A Crowd lascia poi posto a tre pezzi piuttosto differenti, dove a prevalere sono atmosfere nostalgiche e malinconiche. Il sound si fa meno impetuoso, il ritmo rallenta e dalla voce di Geert traspare un’emozionalità che non ha eguali. Il tutto impreziosito dalle dolci note di un pianoforte, con il quale si apre ad esempio la sognante A Lettere In Sonics (Send This Home), resa unica grazie agli archi nella frazione finale. Le sonorità del gruppo, in particolar modo nella conclusiva The Good Forecast, possono ricordare più o meno lontanamente i Coldplay, complesso che, nonostante una proposta musicale orientata verso lidi sfacciatamente melodici, è da molti considerato come uno dei migliori in ambito Pop Rock. La componente Pop non manca certo nemmeno ai The Black Atlantic, i quali si muovono appunto in territori musicali adatti alle più diverse inclinazioni e preferenze.

Send This Home è un lavoro che, nella sua brevità, riesce comunque a lasciarsi dietro un ottimo ricordo di sé. C’è poco da rimproverare al buon Geert, capace di unire Indie, Emo e Pop come pochi altri prima di lui. L’invito non può che essere quello di ascoltare Send This Home, a prescindere dal proprio background musicale: dietro ognuno di noi, in fondo, si nasconde un sognatore. A ricordarcelo è proprio il piccolo Geert, un uomo unico, un musicista straordinario.

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