Voto: 
7.8 / 10
Autore: 
Marco Lorenzi
Genere: 
Etichetta: 
Dead Oceans
Anno: 
2007
Line-Up: 

- Justin Rice - voce, tastiere
- Christian Rudder - chitarra
Nelle sessioni in studio e dal vivo si alternano numerosi altri musicisti.


Tracklist: 

1. The Monitor (03:42)
2. Rain (03:36)
3. Click, Click, Click, Click (03:08)
4. The Chinatown Bus (03:32)
5. Flight 180 (05:10)
6. Like Castanets (03:17)
7. Butterfly Nets (03:12)
8. Shrinking Violet (01:51)
9. Corazon (04:21)
10. Middle Management (02:43)
11. Choose Again (03:12)
12. The News From Your Bed (02:45)

Bishop Allen

The Broken String

The Broken String è il secondo lavoro in studio (primo vero full-lenght) dei newyorchesi Bishop Allen, lo stravagante duo Justin Rice/Christian Rudder. Un nome che la storia discografica ha visto comparire sulla scena per la prima volta nel 2003, con il debutto autoprodotto Charm School, capace di arrivare addirittura in copertina su Rolling Stone.
Quattro anni dopo, eccoli di nuovo, con un secondo disco in studio, che succede ben 12 EP pubblicati nel corso del 2006. Proprio così: uno per ogni mese dell'anno. Progetto da schizoidi completi, se vogliamo, ma nel contempo assolutamente geniale. Rice e Rudder sembrano aver incanalato il binario giusto, per muoversi attraverso l'intricato scenario del mercato Indie americano.

Il loro è Indie Pop cristallino, contaminato qua e là da sonorità folk e reminiscenze sixties. Senza disdegnare, aggiungiamo, qualche sortita dal sapore tipicamente Rock ‘n' Roll.
Questo sono i Bishop Allen, che con The Broken String si pongono nel bel mezzo della scena con la loro giusta via di mezzo tra Belle & Sebastian e Bright Eyes.
Rain, ad esempio, ma anche The Chinatown Bus sono le immagini più rappresentative di questo full-lenght. La voce di Rice è accompagnata da un impianto scenico di tutto rispetto, con archi intrecciati ad una sezione ritmica tipicamente orchestrale, senza scordare un pianoforte in sordina che di tanto in tanto appare per impreziosire ancor più la tela dei Bishop Allen. La capacità compositiva è nettamente maggiore rispetto a quattro anni or sono. Le oltre 45 canzoni composte nei dodici mesi di EP del 2006 sono valse come palestra essenziale alla realizzazione di The Broken String.

I Bishop Allen sanno mischiare atmosfere diverse, con un risultato finale che non è semplice Indie Pop, come detto in apertura. E' qualche cosa in più, perché la suggestione di certi momenti di questo full-lenght porta a considerarli sotto altri punti di vista.
Butterfly Nets scuote l'animo dell'ascoltatore, con l'innesto di voce femminile ed un contorno di sonorità soffuse tra una chitarra acustica, un organo, un basso appena accennato e, infine, i fiati che conferiscono alla canzone l'atmosfera ideale per essere colonna sonora di un ritorno da un viaggio lontano.
Non c'è malinconia, nei Bishop Allen. Le sensazioni che scaturiscono da The Broken String, anzi, sono di profondo disincanto. Mano a mano che il disco volge al termine, passano una dopo l'altra le ultime immagini. Ci colpiscono in particolare Corazon (con una sezione ritmica finalmente marcata) e la semi-ballata Choosing Again.
Quindi scorrono i titoli di coda. E' vivo l'impulso di ripartire da capo. Perchè la freschezza e la spontaneità (oltre che l'indiscussa capacità di scrivere Pop maiuscolo) sono gli ingredienti più importanti di The Broken String. Facciamoci un altro giro, allora, con questi Bishop Allen.

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