Voto: 
8.5 / 10
Autore: 
Andrea Evolti
Genere: 
Etichetta: 
Locomotive Records/Frontiers
Anno: 
2005
Line-Up: 

- Veronica Freeman - voce
- Pete Wells - chitarra
- Jesse Wright - basso
- Chris Morgan - tastiera
- Blackie Sanchez - batteria


Tracklist: 


1. Uncreation
2. Benedictum
3. #4
4. Misogyny
5. Ashes to Ashes
6. Wicca
7. Heaven and Hell (Black Sabbath cover)
8. Them
9. Two steps from the Sun
10. Valkyrie Rising
11. The Mob Rules (Black Sabbath cover)

Benedictum

Uncreation

Magma rovente, oscurità densa, boato tangibile…Heavy Metal, in sostanza! Tutte le definizioni, le terminologie, le acrobazie sintattiche che spesso si devono usare, ed delle quali a volte si vuole abusare, per descrivere tutte le ramificazioni in cui si è sviluppato il Metal nei suoi quasi 40 anni di esistenza, qui spariscono o meglio, vengono fuse nello stesso magma della fornace dal quale hanno avuto origine. Uncreation, opera prima degli statunitensi Benedictum, anche se è possibile definirlo un capolavoro, dimostra, nelle sue nove track più due cover molto belle ed efficaci (Heaven And Hell, Mob Rules) dei Black Sabbath, di essere un disco che lascerà il segno, per la sua sanguigna e robusta volontà di scoprire le origini della creatura musicale heavy metal, riproponendole oggi, Anno Domini 2006, perfettamente al passo coi tempi. I Black Sabbath citavamo prima e proprio dal quartetto di Birmingham partono Veronica Freeman e soci; sound oscuro ed evocativo, che oltre ai maestri britannici, si riallaccia a formazioni dei primi anni ’80 come Cirith Ungol, Manilla Road e Slaughter Xtroyers, ma con potenza e dinamica attuale, degna dei migliori Nevermore, visto anche il fluido e tellurico lavoro di batteria del drummer Jeff Pilson, inarrestabile nel bombardamento di doppia cassa sui tempi medi tanto amati dalla band in track come Misogyny.

A creare il ‘wall of sound’ di questo affascinante ibrido tra Classic Metal, Power americano e Doom, (che si può semplicemente definire Heavy Metal archetipico, ma rinato in un contesto moderno) le chitarre imperiose e granitiche di Peter Wells e Craig Goldy, perfetto anello di congiunzione tra tipico sound Metal sabbathiano ed evoluzione moderna della scena Heavy a stelle e strisce, dove intensità emotiva e perizia tecnica si sposano alla perfezione. Benedictum e Ashes To Ashes ne sono un esempio perfetto, anche perché introducono il quinto elemento (il bassista Tommy Henriksen completa la sezione ritmica), vale a dire la voce femminilmente guerriera, ruvidamente affascinante e piena di energia e personalità di Veronica Freman, una delle marce in più di questo five-piece che riesce ad essere possente, aggressivo e ricco di spunti musicali (ottimi i soli di chitarra), quanto evocativo, viscerale e pregno di un arcano senso epico (Valkyrie Rising) che ci conduce per mano in un mondo oscuro ma affascinante, arcano ma estremamente famigliare, violento ma con una sua grazia ed umanità.

La cosa che più sorprende è che questo neo Medio Evo dove maghi e mainframe, demoni e cyborg, spade ed armi da fuoco si scontrano e si fondono….non è altro che il "nostro" mondo, spogliato delle false sicurezze di cui è stato finora agghindato. Se siete rimasti confusi dal frazionamento del Metal in questi ultimi anni e volete mettere ordine e riscoprire le origini…per riprendere ad andare avanti, verso il futuro, Uncreation è la risposta; la via per l’evoluzione passa dalla tradizione.

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