Voto: 
6.0 / 10
Autore: 
Edoardo Baldini
Etichetta: 
Belladonna Records/Venus
Anno: 
2009
Line-Up: 

- Luana - voce
- Dani - chitarra
- Alice - pianoforte
- Tam - basso
- Alex - batteria


Tracklist: 

1. Alchemical Romance
2. Love Me Till I Die
3. Phoenix Rising
4. Till Death Do Us Part
5. A Manhattan Tale
6. My Golden Dawn
7. Holy Flame
8. What Lies Within
9. Lust Never Sleeps
10. The Best Tears of  Our Lives
11. Pure Belladonna

Belladonna

The Noir Album

Poche bands del panorama italiano possono vantare un successo condiviso in campo internazionale, sia perché le logiche del mercato sono governate dalle major, sia perché risulta oggi sempre più difficile emergere tra le innumerevoli proposte provenienti da tutto il mondo; i romani Belladonna, giunti solo al secondo album The Noir Album, stanno gradualmente riuscendo in questo intento che non ha ottenuto esiti positivi per la gran parte dei nostri connazionali. I consensi per i Belladonna sembrano non mancare, come dimostrano la pagina MySpace, la seconda più visitata di un gruppo italiano dopo quella dei Lacuna Coil, e l’invito del produttore Sylvia Massy (già attiva con Tool e System Of A Down) di registrare il nuovo capitolo discografico nel suo studio in California.

Nonostante queste credenziali fuori dal comune per una formazione italiana, The Noir Album appare un’opera di difficile comprensione stilistica, perché in equilibrio tra la tensione all’oscuro  ed una vena più Rock ‘n’ Roll e commerciale che non si lega con efficacia a quello che vorrebbe essere il contesto dell’album. La matrice tenebrosa che trae ispirazione dalla tradizione letteraria dei vari Poe, Baudelaire e Lovecraft e che trova buone soluzioni musicali in episodi come Love Me Till I Die viene vanificata da tracce come Alchemical Romance o Till Death Do Us Part, totalmente estranee alla sfera “noir” che i Belladonna vorrebbero plasmare.
Certamente è forte l’influenza degli ultimi Sentenced o delle nuove realtà della scena europea che hanno avanzato una commistione di Alternative e Rock melodico, giungendo a quello che oggi, forse erroneamente, viene chiamato Gothic Rock. La voce della cantante Luana guida l’ascoltatore nei meandri della musica dei Belladonna in modo decisamente valido, facendo leva su chiaroscuri e melodie, ma è l’ambito compositivo che continua a non convincere più esplora The Noir Album. Se non fosse per il pianoforte che conferisce sensazioni romantiche ed oscure (come avviene nel classico duo pianoforte-voce femminile di My Golden Dawn o nell'ottima Holy Flame, intrisa di un sapore Dark inedito nel resto del disco), il timbro dei Belladonna si ridurrebbe ad un insapore Alternative notevolmente attratto da una scia commerciale.

Tale analisi dell’album e giudizio non vogliono screditare il lavoro compiuto da una band del nostro Paese che si è guadagnata con impegno e passione la popolarità che ora sta vivendo, ma The Noir Album non riesce a garantire quella direzione carica di romanticismo letterario riportata come una delle principali influenze del gruppo; si consiglia pertanto di accostarsi a The Noir Album senza troppe pretese di trovare un’opera ricca di reminescenze Dark e Gothic o capace di inscriversi nel sound dell’Alternative odierno, perché i Belladonna desiderano presentare il loro stile personale, discutibile a seconda dei gusti dell’ascoltatore ma indubbiamente figlio del filone più easy-listening del genere.

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