Voto: 
4.5 / 10
Autore: 
Emanuele Pavia
Genere: 
Etichetta: 
Parlophone
Anno: 
1963
Line-Up: 

- John Lennon - Voce (traccia 2, 3, 6, 7, 8, 10, 13 e 14), Chitarra ritmica e acustica, Armonica, Battiti di mani
- Paul McCartney - Voce (traccia 1, 2, 7, 8, 9, 12 e 13), Basso, Battiti di mani
- George Harrison - Voce (traccia 4, 11), Chitarra solista e acustica, Battiti di mani
- Ringo Starr - Voce (traccia 5), Batteria, Tamburello, Maracas, Battiti di mani

Tracklist: 

1. I Saw Her Standing There
2. Misery
3. Anna (Go to Him)
4. Chains
5. Boys
6. Ask Me Why
7. Please Please Me
8. Love Me Do
9. P.S. I Love You
10. Baby It's You
11. Do You Want to Know a Secret
12. A Taste of Honey
13. There's a Place
14. Twist and Shout

Beatles, The

Please Please Me

I Beatles non hanno bisogno di presentazioni: sono infatti una delle band più celebri di sempre, il loro successo è stato ed è ancora un unicum nella storia della musica pop e rock, i volti dei quattro membri storici sono fra i più riconoscibili di tutto il panorama musicale del '900 e la loro importanza per la cultura popolare del secolo scorso è indiscutibile. Nati nel 1957 come The Quarrymen per opera dell'allora sedicenne chitarrista e cantante John Lennon, dopo vari cambi di line-up e di monicker (infatti solamente nel 1960 viene scelto il nome ormai così famoso in tutto il mondo), nel 1962 i Beatles si presentano al mondo nell'incarnazione che li rese celebri: John Lennon e George Harrison come chitarristi, Paul McCartney come bassista e infine Ringo Starr come batterista, mentre il ruolo di vocalist era affidato alternativamente a ogni membro del gruppo - seppur Lennon e McCartney siano in assoluto coloro che più degli altri hanno cantato i pezzi dei Beatles -.

Dopo che il quartetto ha pubblicato due singoli (il primo è Love Me Do, entrato addirittura nella top 20 inglese, mentre il secondo è Please Please Me), il manager Brian Epstein (una figura importantissima per i Beatles, che avrà un ruolo primario nelle sorti musicali della band fino al 1967, anno in cui morirà di overdose) decide di far debuttare i Beatles con un LP registrato agli Abbey Road Studios. Prodotto da George Martin, altro personaggio fondamentale per i Fab Four, questo esordio viene registrato in poco meno di dieci ore in sole tre sessioni di registrazione (a causa delle limitazioni del budget, che impedivano la prenotazione di altre sessioni), e ripropone più o meno il repertorio live del gruppo in quel periodo. Si tratta di Please Please Me, ed è l'inizio di una delle carriere di maggior successo della storia della musica.

Nonostante la popolarità e il riconoscimento dal pubblico, i Beatles non proporranno mai opere dalla portata epocale che spesso gli viene attribuita, e anzi spesso si riveleranno lavori dall'attitudine prepotentemente pop formulati e arrangiati in maniera da poter essere apprezzati dalla più vasta fetta di pubblico possibile a seconda delle tendenze del periodo e dalle nuove scoperte musicali. E questo lavoro non si discosta molto da tale descrizione: Please Please Me non è altro che un album potentemente influenzato dai gusti musicali dei quattro membri - rhtyhm and blues e la musica dei gruppi vocali in particolare -, senza troppo impegno nel concepimento dei brani (di cui sei sono cover e altre otto sono composte dai Beatles stessi). Lo stesso Lennon dichiarerà successivamente che il gruppo non ha fatto altro che scrivere canzoni senza troppe pretese e con testi "irrilevanti".

Il lato A dell'LP parte con I Saw Her Standing There, composta da Lennon e McCartney e cantata da quest'ultimo, che si tratta di un rock & roll energico e semplice, molto influenzato dalla tradizione del genere, ma che mantiene sempre un occhio di riguardo verso la melodia e l'orecchiabilità; con la breve Misery, anche questa composta dal duo Lennon-McCartney ma stavolta cantata da entrambi, si valorizza la melodia "facile" a discapito dell'energia presente invece nella opener. Anna (Go to Him) è una cover originariamente composta da Arthur Alexander che però non aveva ottenuto il successo che avrà invece con la riproposizione da parte dei Beatles, così come le successive Chains, cover di Carole King e Gerry Goffing che sottolinea l'importanza dei gruppi vocali per la musica della prima parte della loro carriera, e Boys, pezzo suonato per la prima volta dalle Shellac, notevole per l'unica prova vocale del disco da parte di Ringo Starr che differenzia molto il pezzo dei Beatles dalla versione originale. Ask Me Why ritorna sulla scia di Misery, risultando monotona e priva di mordente, mentre la chiusura della side A è affidata alla title-track, che è forse il migliore pezzo di questo lato insieme a I Saw Her Standing There.
La seconda metà del lavoro si apre con il loro primo singolo Love Me Do, uno dei brani più famosi di sempre dei Beatles grazie alla sua grandissima orecchiabilità, nonostante rimanga ben lontano dall'essere un buon pezzo. P.S. I Love You è un altro celebre brano del quartetto, anch'esso decisamente melodico ma poco trascinante e interessante, così come la successiva cover Baby It's You (anche questa per la prima volta proposta dalle Shellac). Do You Want to Know a Secret è un altro pop scialbo e inconsistente, mentre A Taste of Honey è una cover di un - originariamente - pop standard strumentale cui poi venne aggiunto un testo nel 1961 (cantato per la prima volta da Lenny Welch) e reso famoso - nella sua versione non strumentale - dai Beatles stessi. Chiudono infine il lavoro There's a Place, ultimo pezzo composto dalla band che però non si rivela di certo un capolavoro, e la cover Twist and Shout, anche questa divenuta celebre più grazie ai Beatles che ai primi interpreti, anche per la particolare voce urlata e sguaiata di John Lennon (a causa di un raffreddore che gli impediva di cantare se non in questo modo durante la registrazione e che costrinse la band a registrarla per ultima) che rende questo pezzo come uno dei migliori di Please Please Me - seppur accompagnata dalle solite melodiche armonie vocali del resto del gruppo -.

Una grandissima campagna pubblicitaria, un'isteria di massa - la cosiddetta Beatlemania - che ha seguito la pubblicazione del disco, nonché la seguente spropositata mitizzazione del gruppo a causa dei lavori di fine carriera (e non solo quelli) ha spinto moltissime persone a definire questo debutto come un grandissimo disco di rock & roll che mostra le grandi potenzialità che verranno sfruttate in seguito dai Beatles, quando non è altro che una mezz'ora di scialba riproposizione di un sound che era stato ben approfondito e sviluppato in lavori di molto precedenti a questo, che invece presenta pochissimi brani di un certo livello (e i pochi presenti lo sono in confronto alla restante mediocrità sull'album). Ma come per ogni cosa che i Beatles hanno fatto nei loro circa dieci anni di carriera, le critiche estremamente  positive sono arrivate insieme al successo, senza che si badasse molto alla bassa qualità della proposta - anche semplicemente in rapporto con le altre realtà a loro contemporanee -.

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