Voto: 
7.8 / 10
Autore: 
Jacopo Prada
Etichetta: 
Victory Records/Venus
Anno: 
2007
Line-Up: 

- Anthony Raneri - voce e chitarra
- Jack O'Shea - chitarra
- Nick Ghanbarian - basso
- Chris Guglielmo - batteria


Tracklist: 

1. The Walking Wounded (03:45)
2. They're NOT Horses, They're Unicorns (03:46)
3. Duality (03:00)
4. Carry On (04:01)
5. I And I (03:50)
6. Choice Hops And Bottled Self Esteem (04:27)
7. Head On A Plate (04:03)
8. Dear Your Holiness (03:56)
9. Landing Feet First (04:04)
10. Thankfully (03:24)
11. A Rite Of Passage (03:39)
12. (Pop)Ular SciencE (04:11)

Bayside

The Walking Wounded

I Bayside sono uno dei complessi più originali all’interno del catalogo Victory, una band sincera, fra le poche artefici di un proprio percorso artistico. Formatisi a Long Island nell’inverno del 2000, i Bayside esordiscono un anno più tardi con l’EP Long Stories Short. Il gruppo si mette in mostra durante alcuni importanti festival estivi, compreso il rinomato Vans Warped Tour. Dopo l’incisione di uno split con i Name Taken, la Victory Records decide di mettere sotto contratto la formazione di New York. Da questa collaborazione nascono due album, Sirens And Condolences e Bayside, datato 2005, alla cui pubblicazione segue però la morte del batterista John "Beatz" Holohan, scomparso in uno sfortunato incidente stradale. La band decide di omaggiare il proprio amico con un disco acustico dal vivo, dopodiché comincia finalmente a lavorare su un nuovo full lenght. Pubblicato il sei febbraio 2007, The Walking Wounded è quindi il terzo album inciso dai Bayside per la Victory, il primo dopo la morte del povero John.

Il disco si apre con The Walking Wounded, titletrack che si evidenzia grazie ad un inaspettato quanto mite stacco Folk in apertura. La proposta dei ragazzi di Long Island non è facilmente inquadrabile in un singolo genere: all’interno del sound targato Bayside sono infatti presenti elementi propri di svariate correnti musicali. Non manca certo una buona componente Emo, spalleggiata comunque da una contenuta indole Punk Rock. L’apprezzabile retrogusto Indie completa il quadro, definito, a questo punto, con l’appellativo di Alternative. Duality, intelligentemente scelta come singolo apripista, sottolinea la genuinità dei Bayside, una genuinità composta da linee strumentali semplici ma irresistibili e da parti vocali davvero appassionanti. In Carry On spiccano sonorità inizialmente più taglienti, poi addolcite da un ritornello poco originale, mentre nella trascinante Choice Hops And Bottled Self Esteem il buon Jack O'Shea si ritaglia un meritato spazio grazie ad un assolo eccezionale.

A lungo andare The Walking Wounded può risultare ripetitivo, ma non c’è dubbio che i fan di quell’Alternative intriso di Indie ed Emo apprezzeranno ugualmente. Con il passare dei minuti, inoltre, il disco si fa sempre meno aggressivo, in favore di sonorità perlopiù pacate e riflessive. Ne è un esempio Head On A Plate, dove l’armonia delle tastiere si unisce alla grinta propria del Rock, con risultati di tutto rispetto. Nella successiva Dear You Holiness questo connubio viene messo ulteriormente in evidenza, soprattutto in apertura di brano, mentre in Landing Feet First si preferiscono un ritmo più flemmatico ed atmosfere introspettive. Sebbene Thankfully abbia un approccio piuttosto diretto, la melodia continua a rivestire un ruolo primario nel sound dei Bayside, ed ogni ritornello incontrato nel corso dei quarantasei minuti di The Walking Wounded lo conferma. La conclusiva ed avvincente (Pop)Ular SciencE non potrebbe salutare al meglio tutti i fan della band, a coronamento di un album a tratti quasi incantevole.

The Walking Wounded non è un disco che si ricorda per una o due strepitose canzoni, è bensì un lavoro solido e compatto, composto e suonato egregiamente da una band, i Bayside, alla ricerca di una definitiva solidità, solidità che pare proprio essere stata trovata…

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