Voto: 
4.5 / 10
Autore: 
Edoardo Baldini
Genere: 
Etichetta: 
Massacre Records/Audioglobe
Anno: 
2006
Tracklist: 

1. (Outside The Asylum)
2. Arrow
3. Heaven Waits
4. Neon Sky
5. Razor Burn
6. Darkness Calls (Razor Burn Pt. 2)
7. Bleeding
8. Descent
9. Oblivion
10. Halo
11. Below
12. Asylum

Awakening, The

Razor Burns

Negli anni Novanta l’evoluzione del Gothic Rock ha trovato radici profonde nel panorama nord-europeo, grazie ad acts come H.I.M., Sentenced e The 69 Eyes; il mercato mondiale si è sviluppato parecchio da quel periodo e il Gothic si è diffuso in aree dove prima era completamente sconosciuto ai più. Una dimostrazione è data dai sudafricani The Awakening che realizzano la nona opera della loro carriera, tale Razor Burns.
Dopo aver prodotto per anni un Gothic Rock ordinario e in linea con la tradizione elettronica, la formazione sudafricana ha affrontato un tour negli Stati Uniti, da cui è uscita con un sound diverso e più incisivo, ricco di influenze dal Gothic Metal scandinavo.

Le dodici tracce di cui è composto però risultano pesanti già dal primo ascolto, perché prive di originalità e abbastanza scarne nella loro struttura. Solitamente le bands gotiche degli anni Novanta hanno adottato soluzioni elettroniche o sinfoniche per armonizzare il timbro potente delle chitarre o il tono vocale: non si può fare la stessa considerazione per i The Awakening, che lasciano pressoché vuoto e povero il tessuto sottostante.
Heaven Waits e Neon Sky sono orribili nel loro incedere, anche perché non valorizzate da una registrazione pessima e per nulla professionale: il song-writing non è di grande altezza e la voce rimane costantemente sullo stesso livello di espressività.
Non mancano idee più tendenti al Dark o addirittura al Pop, come si può notare ascoltando la title-track, che contiene aspetti più aderenti alla tradizione di Cure, Sisters Of Mercy e Type O Negative.
Dalle canzoni di Razor Burns si comprende che i The Awakening hanno chiuso una parte della loro storia per aprire un nuovo capitolo: l’abbandono dello stile precedente può essere considerato come un aspetto nuovo ed inedito da parte della band, ma ciò non ha portato a risultati soddisfacenti.
L’unico episodio figlio dell’Electro Goth e dell’Industrial è Descent, che appare leggermente più convincente delle precedenti, ma che non riesce a salvare le sorti di un album in caduta libera.

Il consiglio è quindi di tralasciare questo Razor Burns perchè esso potrà essere appetibile solo agli appassionati di H.IM. e The 69 Eyes, sebbene i The Awakening siano parecchio lontani nei fattori qualità e produzione. Nonostante Razor Burns rappresenti il nono album della band sudafricana e nonostante sia intervenuta la Massacre Records per la sua produzione, la band ha deluso le aspettative; a questo punto speriamo caldamente in un ritorno alle vecchie sonorità elettroniche, che sicuramente permetteranno loro di distinguersi maggiormente.

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