Voto: 
8.1 / 10
Autore: 
Iacopo Fonte
Genere: 
Etichetta: 
Green Ufos/Promorama
Anno: 
2007
Line-Up: 

:
- Roger Quigley – tutti gli strumenti

Tracklist: 

:
1. In Bed With Your Best Friend
2. Giggling Fits
3. The Smell Of Suntan Oil On Your Skin
4. Falling From Trees
5. Returning To The Scene Of The Crime
6. Down By The Stream
7. Laziness And The Lack Of The Right Medication
8. My Luck Is Turning
9. Wine Destroys The Memory
10. A Kind Of Loving

At Swim Two Birds

Returning To The Scene Of The Crime...

Nonostante il titolo da romanzo giallo, il secondo lavoro di Roger Quigley, celato sotto il moniker At Swim Two Birds – direttamente dall’omonimo romanzo dell’irlandese Flann O’Brien (1939) – si presenta come un grande viaggio attraverso le sensazioni più grigie e profonde della vita. Un concentrato di quasi cinquanta minuti, nei quali deliziosi intrecci di chitarra acustica si perdono nell’oblio di semplici situazioni di vita. L’autore e cantante, proveniente dal progetto principale, mai esplicitamente affermatosi, The Montgolfier Brothers, consacra qui il suo ruolo di poeta illuminato, di cantore di esperienze; riesce a idealizzare perfino gli attimi più quotidiani (In Bed With Your Best Friend), le inezie dell’esistenza (Giggling Fits), coprendole di una patina dorata, cristallina, che rischia di aderire sull’ascoltatore, negandogli ogni via di scampo. Del resto la sua attività, ormai ampiamente decennale, gli comporta un bagaglio di esperienza importante, tradotta qui in una piena consapevolezza dei propri mezzi. La padronanza compositiva poi si colora di una naturalezza sconvolgente, coadiuvata da una registrazione sublime.

L’ascoltatore avvezzo alle sonorità degli Antimatter – compatrioti di Roger; per questo tipo di produzioni gli inglesi sono assoluti maestri – non può non trovarsi piacevolmente colpito dalla capacità introspettiva del cantautore, dalla ricerca analitica delle sensazioni, che trae origine da spunti come quello di una caduta da un albero (Falling From Trees, brano perlaceo, forse il migliore di tutta l’opera). La capacità dunque di estrapolare un mood continuo, filo conduttore dei brani, a partire dalle situazioni comuni, come un pomeriggio nell’angolo di un pub, in solitudine,  diventa il catalizzatore del song-writing di Quigley. Badate bene: non si tratta di un’oscurità totale; permane infatti un filtrante raggio di malinconica luce nella seconda parte del disco – la title-track e Down By The Stream, dalle chitarre cristalline, luminose come gocce di rugiada -.

Le liriche poi costituiscono il nucleo duro dell’album, da assimilare nella loro successione logica; sono infatti l’anima dei brani ed esplicitano il senso della stessa ricerca lirico-musicale che l’artista sta sviluppando (“When You Wake up in the night, You wonder where you are/Where’re you going?”). Le situazioni figurate diventano allegoricamente stati dell’animo umano, durante un cammino alla continua ricerca di un’identità, di stabilità (A Kind Of Loving).
Roger Quigley ci invita dunque a compiere questo viaggio tutto acustico, denso di pensieri e immagini, una Divina Commedia delle emozioni.

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