Voto: 
7.1 / 10
Autore: 
Salvo Sciumè
Etichetta: 
Playground Music
Anno: 
2008
Line-Up: 

- Alexander Savchenko - voce
- Evgeny Grebennikov - chitarra
- Alexander Pigarev - tastiere
- Denis Zaporozhtsev - basso
- Igor Pachomoff - batteria
- Irina Zaporozhtsev - backing vocals
Guests:
- Mikael "Nord" Andersson - chitarra in Presto Evolution In G-Dur, voce in To The Room Of Nowhere e On The Verge

Tracklist: 

1. Sermon Of Mephistopheles
2. Greedy, Thieving Werklings
3. She-Wolf
4. To The Room Of Nowhere
5. Frozen Void
6. Herdless Horseman
7. On The Verge
8. Wave Of Destiny
9. Presto Evolution In G-Dur
10. The Eternal Road

Asgård

On The Verge

Gli Asgård arrivano da Krasnodar, località della Russia, dove furono fondati nel 2004 dal chitarrista Evgeny Grebennikov e dal vocalist Alexander Savchenko, a cui presto si aggiunsero Alexander Pigarev alle tastiere, il bassista Denis Zaporozhtsev ed il batterista Igor Pachomoff. Il qui presente On The Verge rappresenta il loro debut album, edito dalla label svedese Playground Music e affidato alla produzione di Mikael "Nord" Andersson e Martin Hansen, gli stessi che avevano prodotto Dead Letters dei finlandesi Rasmus.
Il loro sound è un agglomerato di diverse influenze e stili, che partendo da una base heavy metal abbraccia sonorità hard rock, power metal, neo-classiche e sinfoniche, un po' à la Royal Hunt, con l'aggiunta di elementi progressive e folk, che rappresentano una vera peculiarità della loro proposta, dato il carattere poco familiare e poco noto di certi passaggi dal flavour folcloristico russo. Sicuramente buona la prova dei vari membri del gruppo, anche se notevole risulta l'apporto delle keys di Alexander Pigarev e del chitarrista Evgeny Grebennikov, i quali si lanciano volentieri in virtuosismi e fughe strumentali quasi sempre ben inserite nel contesto delle composizioni, come buona risulta l'interpretazione del vocalist che sembra non perdere mai il caratteristico intercalare russo nel suo cantato in lingua inglese.

Le melodie energiche, oscure e mefistofeliche ben interpretano atmosfere e liriche dell'ottima opener Sermon Of Mephistopheles, in possesso di tastiere pompose e buoni cori, mostrando fin da subito una certa maturità compositiva che non farebbe certo pensare ad una band agli esordi, come del resto la buona tecnica dei membri, chiaramente debitrice di certo virtuosismo tipicamente nord-europeo, agevolmente riscontrabile nella neo-classica Greedy, Thieving Werklings, dove un ruolo fondamentale lo giocano tastiera e chitarra.
Suggestive le melodie e le atmosfere di She-Wolf, dove si apprezza anche l'accennato e buon lavoro in fase di backing vocals di Irina Zaporozhtsev, in un brano che tuttavia non riesce a decollare mai del tutto, cosa che fortunatamente non accade con To The Room Of Nowhere, ben interpretata con fare grintoso e cattivo da Mikael "Nord" Andersson, mentre la delicata ed onirica power ballad Frozen Void ricrea orizzonti freddi e lontani, piazzando così una piacevole e distensiva pausa a metà circa dell'ascolto.
Si passa poi alla cavalcata in pieno stile power neo-classico di Herdless Horseman, che incappa però nell'errore di prolungarsi inutilmente oltre misura ed abbandonarsi a fughe strumentali un po' ridondanti, anche se i tempi tendono ancora a dilatarsi sia con la più articolata e progressive On The Verge sia con la più melodica e dolce Wave Of Destiny, senza ombra di dubbio l'unica delle tre a meritarsi convinte lodi, se non altro per quel suo buon gusto melodico tipicamente russo che fa un po' pensare ai loro più veterani connazionali Avtograf, per giungere infine ad un finale divertente con il folk russo della strumentale neo-classica Presto Evolution In G-Dur e con l'energica closer heavy-oriented The Eternal Road.

On The Verge rappresenta quindi un promettente esordio per i russi Asgård, grazie al loro sound non esageratamente originale ma di sicuro dotato di sfumature peculiari quanto efficaci, anche se alcune perplessità potrebbero destare il massiccio utilizzo di tastiere, peraltro poste sempre in primissimo piano dalla produzione, e l'accento russo nel cantato del vocalist.


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