Voto: 
6.8 / 10
Autore: 
Edoardo Baldini
Genere: 
Etichetta: 
Subsound Records
Anno: 
2006
Line-Up: 

- Bre Beskyt Dyrene - tutti gli srumenti, testi


Tracklist: 


1. Detesto (03.32)
2. Anima (03.30)
3. Soffio Veleno (03.46)
4. Mefisto Hobbit (04.31)
5. Trota (04.00)
6. Vegetale (02:53)
7. Ago Primavera (02.53)
8. Carne Cruda (03.30)
9. Paralisi Anemica (03.30)
10. FreddoMercurio (04.21)
11. Nebulosa (03.00)
12. Testa Infesta (03.04)
13. Strix (04.17)
14. Fenis E' Morto (04.52)
15. Fragile No Elektro (02.48)

Aquefrigide

Un Caso Isolato

Progetto personale del musicista romano celato sotto lo pseudonimo di Bre Beskyt Dyrene, Aquefrigide rappresenta uno degli esponenti più oltranzisti della scena Industrial italiana; introdotto da una frase che ben descrive il manifesto di questa realtà (“against Italian pop consiracy”), l’esordio Un Caso Isolato costituisce un convincente connubio tra i meandri dell’Industrial Metal e la vena ribelle del Punk, mostrando un approccio malefico, caotico e cinico.
Nei quindici brani che compongono il disco si intrecciano veleno e malattia, perché accanto alle ruvide sezioni di chitarra e al pungente tessuto di elettronica, si innesta una linea vocale volutamente oscena e tagliente, sulla scia della insubordinazione lirica plasmata da Marilyn Manson.

Si deve sottolineare come gli artwork presenti sulla copertina e nel booklet ben si leghino al contesto marcio e nauseante che permea ciascun episodio di Un Caso Isolato: tra cadaveri, immagini mediche e ospedaliere, icone suicide e foreste evocative prende corpo uno dei dischi più estremi che il folto panorama industriale italiano ha visto nella sua storia.
Basti accostarsi al binomio d’apertura Detesto-Anima per comprendere come alle dure sezioni che trovano rifugio nel sound di Marylin Manson, Fear Factory e Ministry si alterni una venatura di matrice Punk, che fa trasparire il gusto più putrido del progetto Aquefrigide.
E se Mefisto Hobbit fa aumentare la temperatura del disco per il testo scelto, Trota raffigura il tratto più schizoide e grezzo dell'opera attraverso la proposizione di urla strazianti e ritmiche tipiche dell’Industrial più estremo.
La sesta Vegetale si pone poi come un inquietante intervallo che spezza l’andamento devastante assunto dalla prima parte di Un Caso Isolato e la desolazione che trasuda dagli effetti sonori proposti e dalle penetranti parole pronunciate da Bre Beskyt Dyrene risulta essere lo sfondo dell’anima tenebrosa di ciascuna traccia.

Al di là della facciata sapientemente costruita per questo debutto di Aquefrigide, la sostanza musicale appare discretamente strutturata, grazie all’impiego di riff trascinanti e intermezzi minacciosi, carichi di angoscia.
Aquefrigide
cerca quindi di riassumere il malessere della natura umana, dando spazio ad una dimensione paludosa e in decomposizione: si consiglia pertanto il suo ascolto agli appassionati dell’Industrial più intransigente e meno legato ai cliché esoterici di un certa scena parallela che non ha nessun elemento in comune con le composizioni di questa one-man band capitolina.

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