Voto: 
9.0 / 10
Autore: 
Jacopo Prada
Genere: 
Etichetta: 
RCA Records/Sony BMG
Anno: 
2006
Line-Up: 

- Justin Sane - chitarra e voce
- Chris Head - chitarra
- Chris #2 - basso e voce
- Pat Thetic - batteria


Tracklist: 

1. I'd Tell You But... (02:10)
2. The Press Corpse (03:21)
3. Exodus (02:59)
4. The Project For A New American Century (03:17)
5. Hymn For The Dead (03:39)
6. This Is The End (For You My Friend) (03:11)
7. 1 Trillion Dollar$ (02:30)
8. State Funeral (02:01)
9. Confessions Of An Economic Hit Man (02:43)
10. War Sucks, Let's Party! (02:18)
11. The W.T.O. Kills Farmers (03:32)
12. Cities Burn (03:03)
13. Depleted Uranium Is A War Crime (04:07)

Anti-Flag

For Blood and Empire

Fa sempre scalpore quando un gruppo alternativo firma per una major, figuriamoci se a farlo sono addirittura gli Anti-Flag, i ribelli del Punk per antonomasia. Impossibile non conoscere la storia di Justin Sane e Pat Thetic, unitisi inizialmente nel 1988 per poi sciogliersi dopo un unico show. Nel 1993 il progetto riprende vigore, grazie anche all’arrivo di Andy Flag al basso. I primi anni di carriera sono ricordati per via di numerosi cambi di line up, oltre che per la pubblicazione di Die For The Government (1996), Their System Doesn't Work For You (1998) e A New Kind Of Army (1999). Poi la formazione si stabilizza e con Underground Network, prodotto dalla Fat Wreck Chords, arriva anche il consenso del pubblico. Inevitabile, o quasi, il passaggio su major: nel 2005 gli Anti-Flag firmano con contratto con la RCA, suscitando numerose critiche da parte dei fan del gruppo, talmente delusi dal comportamento dei propri beniamini da etichettarli come venduti. Fatto sta che il ventuno marzo 2006 esce For Blood And Empire, settimo full lenght dei ragazzi di Pittsburgh.

La prima nota positiva dell’opera riguarda il booklet allegato al disco, a cui è stata riservata una cura davvero incredibile. Ad accompagnare i vari testi si trovano infatti delle note che ne spiegano il significato, conferendo alle liriche di For Blood And Empire una certa attendibilità, ovvero quello che oggi manca a molti gruppi anticonformisti. Musicalmente parlando, invece, l’album non può che essere considerato un’autentica meraviglia, quaranta minuti di pura e sana rabbia di strada. Basti pensare agli assoli dell’iniziale I’d Tell You But…, brano capace di scuotere l’ascoltatore e di catapultarlo in un vortice di irrefrenabile impetuosità. In ugual modo, chitarre e voci si intrecciano continuamente, creando così un muro sonoro vario e dinamico. For Blood And Empire è come dovrebbe suonare un disco Punk nel 2006, né più né meno. Purtroppo però, molte band lo hanno dimenticato ed è per questo motivo che sempre più spesso ci si ritrova ad ascoltare delle vere e proprie oscenità.

Qui invece tutto fila liscio come l’olio, rasentando la perfezione in diverse occasioni, come per esempio in The Press Corpse. La seconda traccia di For Blood And Empire, infatti, appassiona grazie ad il suo incidere frazionato ed ai classici ritornelli carichi di energia. Se ad un primo ascolto le sezioni di batteria possono apparire piuttosto scontate, assimilando maggiormente il disco si capisce invece che, oltre ad essere la loro una funzione fondamentale, spesso emergono inequivocabili le ottime capacità del drummer Pat Thetic. Lo stesso discorso vale per il basso di Chris #2, a cui comunque viene anche affidata una buona porzione delle parti cantate. Tornando a parlare delle singole tracce, Exodus rallenta notevolmente il ritmo dell’album e si attesta come una buona canzone dai parecchi spunti Crossover. Al contrario, The Project For A New American Century e Confessions Of An Economic Hit Man si rivelano il meglio quanto a Punk Rock tirato e frizzante, dei piccoli capolavori di un’opera invidiabile. In Hymn For The Dead è possibile apprezzare una breve ma intesa melodia di tromba a metà pezzo, mentre con This Is The End (For You My Friend) si ritorna alle sonorità di Exodus. Proseguendo si incontrano poi 1 Trillion Dollar$, dove compare una chitarra acustica, State Funeral, ovvero un ottima dimostrazione di cosa significa Hardcore, e la già citata Confessions Of An Economic Hit Man. Chiude infine l’album una serie di tracce tutt’altro che fiacche: le esaltanti War Sucks, Let's Party!, The W.T.O. Kills Farmers, Cities Burn e la più impegnativa Depleted Uranium Is A War Crime.

Chi si aspettava un disco banale e commerciale verrà certamente smentito da For Blood And Empire. Non sempre firmare per una major dà questi frutti ed è tutto merito degli Anti-Flag se oggi, insieme a tanto altro materiale scadente, possiamo vantare un capolavoro come For Blood And Empire, un album elettrizzante, composto con classe e suonato con passione.

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